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Prenotazioni, tamponi e vaccini. Il Governo Draghi pronto a riaprire: le nuove regole contenute nel prossimo decreto

Le nuove regole per le riaperture. L'esecutivo sta strutturando il nuovo Dpcm. Previsti in questi giorni diversi incontri tra i ministri e il Cts

Il 26 aprile è la data ufficiale nella quale il Governo presenterà al Paese il nuovo Dpcm. Questo sarà il decreto delle riaperture. Locali (quindi barristoranti), palestreparrucchieribarbieri ed estetisti e il mondo della cultura (musei, teatri e cinema).

In vista della ‘fase 2‘, i ministri dei vari settori incontreranno i membri del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) in questi giorni, proprio per concretizzare le misure da disporre. Il confronto con gli ‘esperti’ durerà fino al 20 aprile.

Le nuove regole per le riaperture

Come riportato da Il Corriere della Sera, sono queste le ipotesi sul tavolo del Governo:

Bar e ristoranti, prenotazione obbligatoria e più tavoli all’aperto

Prenotazione obbligatoria per i clienti e obbligo di privilegiare gli spazi all’aperto. Sono queste le regole base per la riapertura dei ristoranti. Il nuovo protocollo, che sarà messo a punto la prossima settimana, darà la priorità ai locali pubblici che hanno posti a sedere per evitare gli assembramenti. I tavoli «devono essere disposti in modo da assicurare il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, a eccezione delle persone che, in base a disposizioni di legge, non siano soggette al distanziamento interpersonale». La distanza «può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli». Al tavolo «massimo 4 persone salvo che siano tutti conviventi». Il personale di servizio a contatto con i clienti deve indossare la mascherina. Si deve favorire il pagamento elettronico, possibilmente direttamente al tavolo. Meglio i menù online o plastificati. I clienti possono alzarsi solo con la mascherina.

Cinema e teatri, in sala fino a 200 spettatori (se vaccinati anche di più)

La capienza di cinema e teatri rimane fissata in percentuale alla metratura delle sale, ma non può superare i 200 spettatori. L’entrata e l’uscita devono essere separate. Bisogna favorire la prenotazione online. I posti a sedere devono prevedere un distanziamento minimo, tra uno spettatore e l’altro, sia frontalmente che lateralmente, di almeno 1 metro. Questa misura non viene applicata per i nuclei familiari, i conviventi. La distanza può essere diminuita con la presenza di divisori in plexiglass, anche rimovibili, da installare tra un nucleo di spettatori e un altro. Nei guardaroba indumenti e oggetti devono essere riposti in appositi sacchetti porta abiti. Al Comitato tecnico scientifico sarà chiesto di aumentare il numero di spettatori in sala con alcuni requisiti: l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2; la presentazione di un certificato di tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti; la certificazione di aver ricevuto la vaccinazione.

Musei e mostre, aperture nei week end con tempi contingentati

La richiesta che sarà presentata al Comitato tecnico scientifico è di poter aprire musei e mostre anche nel fine settimana. Le visite devono essere prenotate online per evitare i pagamenti in contanti. Deve essere fissato un numero massimo di visitatori all’interno e contingentato il tempo per ogni sala. I visitatori devono sempre indossare la mascherina. Il personale deve indossare la mascherina in presenza di visitatori. L’area di contatto tra personale e utenza all’ingresso dovrebbe essere delimitata da barriere fisiche. Bisogna predisporre percorsi obbligatori per la visita ed evidenziare le aree, anche con segnaletica sul pavimento, per favorire il distanziamento interpersonale. Si deve prevedere la separazione tra l’entrata e l’uscita. Gli ascensori possono essere utilizzati soltanto dalle persone con disabilità.

Palestre e piscine, allenamenti individuali (e senza doccia)

Le lezioni e gli allenamenti nelle piscine e nelle palestre potranno avvenire soltanto in forma individuale. In palestra «è obbligatorio mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’intensità dell’esercizio, comunque non inferiore a 2 metri». Per le piscine si arriva invece a 10 metri quadri a disposizione di ogni atleta. È «obbligatoria la pulizia delle aree di contatto di ciascun attrezzo dopo ogni utilizzo da parte dell’utente con opportuno prodotto igienizzante». Evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti. Gettare in appositi contenitori materiali usati. Utilizzare se possibile tappetini propri, quelli comuni vanno igienizzati prima e dopo la sessione di allenamento. Vietato l’uso delle docce.

Le nuove regole per le riaperture