Scarcerato Camillo B., il ragazzo di 16 anni, della provincia di Caserta, accusato di aver ucciso, lo scorso martedì sera a Formia, Romeo Bondanese. Il dramma sarebbe sopraggiunto in seguito ad una lite tra gruppo di giovani, degenerata quando uno del ragazzi ha estratto un coltello ferendo il minorenne.
Omicidio Formia, scarcerato il 16enne accusato della morte di Romeo: “Sono distrutto”
Non voleva uccidere Romeo. Questa la convinzione del sostituto procuratore per i minori di Roma, Maria Perna, alla luce delle indagini svolte dal locale commissariato e dell’interrogatorio a cui questa mattina è stato sottoposto per circa due ore il sedicenne di Casapulla, in provincia di Caserta. Il giudice per le indagini preliminari Federico Falzone, ha concesso al giovane i domiciliari
Il 16enne è stato rinchiuso fino a questa mattina in un centro di prima accoglienza per minori di Roma, con le accuse di aver ucciso volontariamente il 17enne e ferito gravemente il cugino della vittima, Osvaldo V., ricoverato all’ospedale “Dono Svizzero” di Formia.
Per gli investigatori in via Vitruvio c’è stata una rissa e i giovani di Formia hanno provocato la comitiva di Casapulla.“Eccoli, sono arrivati i napoletani“, avrebbero urlato, per poi passare a pesanti insulti, fino all’aggressione con il coltello. Sulla dinamica esatta dell’accaduto sono ancora in corso gli accertamenti.
Il racconto dell’indagato
Camillo, durante l’interrogatorio è scoppiato a piangere ed è stato necessario più volte interrompere.”Ero con i miei amici, siamo andati prima a Gaeta, per andare al mare, e poi ci siamo fermati a Formia per prendere un panino da McDonald’s“, ha dichiarato l’indagato, assistito dagli avvocati Luigi Tecchia e Giuseppe Biondi. “Sono distrutto“, ha ripetuto più volte. Il sedicenne ha quindi riferito delle provocazioni da parte del gruppo di Formia e aggiunto di essersi ritrovato in pochi secondi in una rissa.
“Da quel momento non ha capito più niente – ha assicurato – mi sono visto di fronte, all’improvviso, dei ragazzi che hanno iniziato a colpirmi. Poi sono caduto a terra. C’erano tante persone”.
Come chiesto dalla stessa Procura per i minori e dalla difesa, l’accusa di omicidio volontario è stata derubricata in omicidio preterintenzionale e si è aggiunta quella di rissa. Un quadro diverso, meno pesante, per cui il gip Falzone ha concesso a Camillo i domiciliari.

