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Totti ricorda Maradona: “Fu il primo a chiamarmi, non potrò mai essere come lui”

In collegamento a Verissimo con Silvia Toffanin, Francesco Totti ha raccontato il suo rapporto con Diego Armando Maradona, il fuoriclasse scomparso l’altro giorno a 60 anni: “Mi piace ricordare Maradona come se fosse ancora qui. Le emozioni che ci ha dato sono inequiparabili. Per me è stato una persona straordinaria, avevo un ottimo rapporto con lui, e nel rettangolo di gioco, l’ho sempre detto, lui è il calcio, il pallone. Nessun altro giocatore al mondo può riuscire a fare quello che ha fatto lui. Per me è come se non fosse morto, mi piace ricordarlo così”.

“Lo sentivo frequentemente, l’ultima volta due mesi fa quando era in Argentina ad allenare. Mi ha mandato messaggi, voleva sapere come stavo. Il giorno dopo che ho smesso di giocare è stato il primo ex-giocatore a chiamarmi e a darmi un sostegno. Essere chiamato da Maradona non è da tutti, è un gesto il suo che ricorderò per sempre, è stato molto significativo per me. Non mi disse parole diverse dagli altri, mi suggerì di stare tranquillo e di vivere alla giornata, che il futuro sarebbe stato ancora più bello, anche se per noi calciatori il pallone è il pane quotidiano, cambiare “lavoro” per noi è una morte, ma sappiamo che è un lavoro che finirà”.

La Toffanin ha ricordato poi le parole che Maradona spese per Totti, considerandolo il più grande calciatore al mondo sul campo: “Detto da lui per me è il complimento più bello. Impossibile copiarlo, neanche con la Playstation ci riuscirei. Se dovessero organizzare una partita per ricordarlo sarei il primo ad accettare. Il campo da gioco mi manca, ma c’è sempre un inizio e una fine. Adesso ho intrapreso questo nuovo percorso, che mi diverte e mi fa rimanere nel mondo del calcio, mi sento a casa”.