Sospetto caso Covid a Napoli, un’ambulanza privata chiede 500 euro per il trasporto del paziente dal Cardarelli. La vicenda, ripresa in un video che sta girando in queste ore sui social, è avvenuta ai Quartieri Spagnoli. Nel filmato si vedono due operatori sanitari muniti di tute e dispositivi anti Covid che parlano con una donna. La scena viene ripresa al cellulare da una signora, abitante della zona.
Napoli, ambulanza privata chiede 500 euro per il trasporto di un ragazzo disabile
Il video è stato poi postato dalla pagina Facebook ‘Poteva succedere ovunque. E invece’. Da ciò che racconta la signora artefice del filmato, pare che gli operatori abbiano chiesto 500 euro per trasportare un ragazzo disabile, probabilmente positivo al Covid19, dal Cardarelli a casa.
La somma richiesta ha suscitato molte polemiche: “Come fa una famiglia a cacciare tutti questi soldi per trasportare un ragazzo in ospedale, dove li prendiamo tutti questi soldi?“, si sente nell’audio del video. “C’è un regolamento che impone il pagamento di così tanti soldi?“, domanda ancora la signora.
L’ambulanza a quanto pare appartiene ad una ditta privata e prova a spiegare alla donna che quello è il prezzo imposto per il trasporto.
La rabbia dei residenti
I residenti dei Quartieri Spagnoli di Napoli si sono molto indignati per quanto avvenuto. In molti hanno commentato che una tale cifra è esageratamente alta per un trasporto urgente che, se rimandato, può mettere a rischio la vita di una persona. “Come si fa a chiedere una cifra simile per un povero ragazzo già in condizioni di salute precarie?”, si sente ancora commentare dalla voce fuori campo.
La spiacevole vicenda è stata raccontata anche da Francesco Borrelli, che ha condiviso il video sulla sua pagina Facebook, scrivendo: “Stiamo verificando l’episodio e la situazione della ditta interessata. Da anni denunciamo il business delle ambulanze private e anche i rapporti con alcuni esponenti della criminalità. Chiesti anche 1000 euro per trasporti covid. Speculazioni in atto. In piena emergenza sanitaria si fa più forte il business delle ambulanze private.
A Napoli, ai Quartieri Spagnoli, come mostrano le immagini video pubblicate sulla pagina Facebook “Quartieri Spagnoli”, gli operatori di un’autoambulanza avrebbero chiesto 500 euro per il trasporto di un ragazzo disabile dall’ospedale Cardarelli al proprio domicilio.
“Abbiamo denunciato negli anni i rapporti tra alcuni clan e alcune ditte che gestiscono le autoambulanze private. In particolare abbiamo ricevuto informazioni sull’azienda di trasporto sanitario privato coinvolta nell’accadimento. Si tratterebbe di una ditta che in pratica deterrebbe quasi il ‘monopolio’ sul trasporto in ambulanza negli ospedali napoletani. Alle spalle di tale azienda ci sarebbe un personaggio poco raccomandabile già finito in carcere per rapporti con la criminalità organizzata che abbiamo più volte denunciato e segnalato alle autorità preposte.
Ci è stato inoltre comunicato che il trasporto sanitario per delle dimissioni Covid dovrebbe avere un costo intorno ai 350 euro per via delle varie operazioni di sanificazioni e di messa in sicurezza, abbiamo quindi chiesto se per il caso specifico in esame, e anche per gli altri trasporti, queste operazioni siano state eseguite o se la cifra richiesta ai familiari del paziente abbia comportato esclusivamente guadagno. Stiamo preparando un dossier contro le speculazioni. Ci sono stati comunicati infatti dei casi nei quali delle ambulanze private hanno chiesto anche 1000 euro per un trasporto covid speculando in modo indegno sulla sofferenza dei malati e dei loro familiari”, ha concluso il Consigliere Regionale di Europa Verde.
Il consigliere di Europa Verde della Municipalità II, Salvatore Iodice, ha aggiunto: “Stiamo verificando la vicenda ma certo non ci stupisce, in realtà questo è un sistema che va avanti da sempre, ora con l’emergenza si è solo amplificato con i prezzi super maggiorati. Da anni denunciamo inascoltati questo business con soggetti dentro gli ospedali che si procurano “clienti” e che spesso trasportano in modo illegale anche persone decedute che invece dovrebbero restare negli obitori.”–
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