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Ping pong tra ambulanze e ospedali, poi la scoperta: il nonno malato è positivo. Il grido della nipote: “È in fin di vita, di chi è la colpa?”

La segnalazione di una famiglia di Casapulla, in provincia di Caserta. Un'odissea che ha avuto inizio alla fine del mese di ottobre

Poco più di una settimana fa, il signore mostrato nella foto dell’articolo, con un gran sorriso salutava i suoi nipoti. Poi, a partire dal 27 ottobre, ha avuto inizio l’inferno. Una vicenda raccontata dalla sua famiglia alla redazione di VocediNapoli.it.

L’uomo, 86 anni, soffre di demenza senile ma negli ultimi giorni ha manifestato nuovi disagi: non dormiva bene e mangiava poco. Dopo i primi esami clinici è stato necessario effettuare un tampone anti igienico. Quest’ultimo ha garantito una risposta più rapida rispetto al ‘tradizionale’ tampone.

L’86enne è risultato negativo. A quel punto i familiari si sono dovuti improvvisare infermieri per assistere l’anziano parente. La scorsa domenica le sue condizioni sono peggiorate. I parenti hanno chiamato un’ambulanza che ha solo applicato una flebo senza trasferire il nonno in ospedale.

Lunedì 2 novembre la sua salute è precipitata: un’ambulanza lo ha trasferito in ospedale e presso una clinica privata è stato sottoposto al test del tampone. Poi l’anziano è stato riportato a casa. Nel frattempo anche i per i suoi familiari è stato previsto l’esame del tampone.

Il giorno dopo è arrivato l’esito del test: l’anziano è positivo. Mercoledì 4 novembre, l’86enne non rispondeva più agli stimoli e questa volta l’ambulanza è stata costretta a trasportarlo in ospedale dove il nonno è stato finalmente ricoverato.

Ad oggi mio nonno è intubato e si trova in terapia intensiva – ci ha detto la nipote -. Dio chi è la colpa? Se perderà la vita con chi ce la prenderemo? Mio nonno doveva essere ricoverato subito viste le sue condizioni. Non solo, la mia famiglia ed io stiamo ancora aspettando che l’Asl ci chiami per effettuare il tampone. Una vergogna, appena avremo i referti agiremo per vie legali“.

Ping pong tra ambulanze e ospedali, poi la scoperta: il nonno malato è positivo. Il grido della nipote: "È in fin di vita, di chi è la colpa?"