Per ora bisogna resistere una settimana per provare a scongiurare il lockdown totale con chiusure mirate di città, intere aree metropolitane, attività. Nei prossimi 7 giorni saranno presi provvedimenti sulla base dei numeri dei nuovi positivi e soprattutto della tenuta delle strutture sanitarie. Le terapie intensive continuano a reggere, ma sono in sofferenza. Il ministro della Salute Roberto Speranza e quello degli Affari Regionali Francesco Boccia lavorano con la protezione civile per favorire un alleggerimento con la possibilità di trasferire i pazienti anche in altre Regioni.
LA RISPOSTA DI DE LUCA AL LOCKDOWN
Sul lockdown la decisone sarà comunque presa a ridosso dell’8 novembre, 15 giorni dopo la scelta di chiudere bar e ristoranti alle 18 e limitare gli spostamenti delle persone. La scelta sarà fatta lunedì dopo l’incontro del governatore Attilio Fontana con i sindaci della Lombardia. Esclusa la possibilità di mandare in lockdown soltanto Milano, il provvedimento sarebbe allargato all’area metropolitana e ad altre zone dove il numero di contagiati continua ad aumentare. Il presidente della Lombardia insiste con il governo di voler attendere gli effetti delle misure che erano state prese prima del Dpcm del governo.
Altri provvedimenti di chiusura riguarderanno le 5 Regioni dove l’indice di trasmissione Rt è andato oltre l’1,5 tra cui la Campania. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervistato da Claudio Cerasa alla festa del quotidiano Il Foglio: “L’altro giorno abbiamo avuto una videoconferenza con i leader europei e le istituzioni europee. Von der Leyen ci ha aggiornati: ci sono contratti sottoscritti che prevedono delle consegne, non tutte le dosi che ci farebbero comodo. Ma c’è l’Ema che sta svolgendo il monitoraggio “e stiamo accelerando su questa fase. Confidiamo di avere il vaccino a dicembre, ma dobbiamo capire che arriveranno alcuni milioni di dosi. Serve un piano europeo per metterle a disposizione delle fasce più deboli, poi via via gli altri. Prevedibilmente arriverà per tutti in primavera. Serve un piano anche in Italia”.

