A 'L'Aria che Tira', trasmissione condotta da Myrta Merlino, protagonista un'altra gaffe che ha raccontato la città attraverso i soliti luoghi comuni
Si parla del ritorno del coronavirus e dell’emergenza sanitaria che ha fatto scattare l’allarme in tutto il mondo. In Europa molti paesi hanno preso misure abbastanza drastiche, l’Italia ha appena adottato un nuovo DPCM firmato dal Premier Giuseppe Conte.
La situazione è raccontata quotidianamente dai giornali e dalle principali trasmissioni televisive d’informazione. Tra queste c’è anche L’Aria che Tira in onda su La7 e condotta da Myrta Merlino. La conduttrice napoletana è già stata in passato al centro di una polemica.
Quest’ultima ha riguardato il classico ‘sputtaNapoli‘ che è stato bissato di recente, durante la puntata dello scorso 6 ottobre. In quell’occasione a parlare, come ospite, c’era il Dottor Nino Cartabellotta. Quest’ultimo ha affermato: “Mettere il casco o la cintura sono regole che a Napoli sono vissute in modo personalizzato“.
Nuovo attacco a Napoli su La7
Come a dire, l’emergenza causata dal covid19 è stata principalmente dovuta al fatto che i napoletani non rispettano alcuna regola. O meglio, sono ‘allergici’ al rispetto delle norme in generale. La parola “personalizzato” ha anche strappato un plauso e un sorriso alla Merlino.
La conduttrice si è mostrata davvero felice di aver ascoltato questo tipo di aggettivo riferito ai napoletani. Ci mancava che Cartabellotta avesse detto di aver visto gli ‘scostumati’ napoletani in giro a tre sui motorini, senza casco e ‘armati’ di pizza e mandolino. A quel punto siamo sicuri che la Merlino sarebbe esplosa in un fragoroso applauso.
Poi, però, c’è stata la piccola vendetta e soddisfazione: quando la conduttrice ha dato la linea ad un’inviata di La7 in quel momento a Parigi per raccontare agli ascoltatori quello che sta accadendo in Francia, l’amara sorpresa: anche nella capitale parigina in molti non stavano rispettando le regole imposte dal Governo.
Peccato, in studio saranno stati tutti dispiaciuti. Evidentemente, anzi di sicuro, sarà stato qualche napoletano che vive o si è trovato a Parigi in quel momento. Insomma, virus o non virus, certe cose non cambiano mai.