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Napoli – Ponza, pochi o nulli i controlli anti-Covid

Una testimonianza diretta. Dal capoluogo campano all'isola Pontina, passando per Formia, i passeggeri sono stati controllati solo una volta

Aumentano i contagi. Chiusura dei locali e obbligo di indossare la mascherina anche in spazi aperti nelle ore della movida. Controlli serrati ai viaggiatori. O quasi. Così, almeno, è stato per una coppia di giovani napoletani che con responsabilità hanno scelto di restare in Italia per farsi qualche giorno di mare.

La meta stabilita è stata un’isola vicina alla Campania. Quella più grande dell’arcipelago delle Pontine, ovvero Ponza. Quest’ultima è meta prediletta dei giovani provenienti soprattuto dalla nostra regione e dal Lazio.

Ma Ponza è anche meta di famiglie e coppie. Come ogni estate l’isola è stata molto frequentata. “Luglio e agosto sono stati un inferno. Abbiamo avuto una concentrazione incredibile di turisti. Siamo in grande difficoltà con il lavoro“, ci ha raccontato un tassista ponziano.

Tuttavia, nonostante l’impennata dei casi positivi fosse abbastanza prevedibile (con la fine del lockdown, dell’apertura dei locali, dei confini regionali e di quelli esteri, un aumento dei contagi era da mettere in bilancio), i controlli anti-Covid sia agli sbarchi che sull’isola non sono stati all’altezza.

Ci hanno misurato la febbre solo all’andata nel porto di Formia prima di salire sulla nave veloce che ci ha portati a Ponza. Nessun controllo nella stazione centrale di Napoli, in quella di Formia e al ritorno, sia nel porto che nelle stazioni“, ci hanno detto MarcoLaura (nomi di fantasia per il rispetto della privacy, ndr).

Anche a Ponza la situazione non è stata molto diversa. “Tranne qualche rara eccezione, nella maggior parte dei locali o ristoranti nei quali siamo stati, non ci hanno né rilevato la febbre, né registrati. Quasi tutti, però, indossavano le mascherine. Ma anche su questo non abbiamo notato controlli a tappeto“.

Napoli - Ponza, controlli solo a metà