Nello Liberti, ex cantante neomelodico conosciuto con il nome di Aniello Imparato, parla dopo la condanna a 1 anno e 4 mesi per istigazione a delinquere.
Le parole di Nello Alfieri
In un’intervista per Stylo24 ha spiegato cosa è accaduto e perché è nata la canzone ‘O capoclan, oggetto appunto dell’accusa: “Eravamo alla ricerca di una hit che potesse competere con ‘O latitante di Tommy Riccio. Nelle intenzioni era un pezzo dal taglio sociale, per parlare dei problemi della nostra terra. Io rivolsi questa richiesta al maestro Alfonso Alfieri (autore della musica e del testo del brano in questione) e lui ebbe l’idea di fare un pezzo che si ispirasse al film “Il camorrista”. È così che è nato ‘o capoclan”.
E’ pentito Nello Liberti, che racconta di aver commesso un errore di gioventù: “Potessi tornare indietro, non farei mai una scelta del genere. Anche se, voglio ribadire, io sono l’interprete del brano, non l’ho scritto io, l’autore è Alfonso Alfieri. Tra l’altro, il brano l’ho pagato 400 euro. Questa la spesa solo per cantare il pezzo e inserirlo nel disco”.
Ha poi ribadito di essere contro Gomorra, poiché a detta sua, veicolo di messaggi sbagliati ai giovani: “Gomorra è business e allora non si tocca, Nello Liberti è una persona estremamente ingenua che si è trovata al posto sbagliato, nel momento sbagliato. Io da tempo lotto contro Gomorra, ho perfino una pagina Facebook e consiglio ai giovani di non imitare le azioni dei personaggi che vengono celebrati nella serie”.
Il cantante ha poi ribadito il suo pensiero: “La camorra è un cancro da estirpare con tutti i mezzi, mi rendo conto di aver contribuito a lanciare un brutto messaggio, e sottolineo: è successo 17 anni fa, ero giovane, e non mi sono reso conto della sua gravità”.

