L'ex parlamentare della Lega beccato con le mani nel sacco: ha provato a rubare importanti documenti di Stato: "Li avrei restituiti"
“Abbiamo le tasche piene di pagare le tasse per mandare l’esercito a pulire le strade di Napoli. L’immagine della città piena di rifiuti non è un buon motivo per essere separatisti ed indipendentisti? I napoletani e Napoli non fanno parte dell’Europa civile. Bisogna scappare da questo schifo. Non può esserci miglior spot per la voglia di libertà del nord: vogliamo essere liberi e lontani da questa Italia, liberi da questa Napoli che puzza di rifiuti e di camorra“.
Era il 2011, a pronunciare queste parole l’ex deputato ed europarlamentare (capace di farsi espellere da più eurogruppi) Mario Borghezio. Quest’ultimo è stato uno degli esponenti della Lega più vera e cruda. Indimenticabili, purtroppo, i suoi insulti razzisti e i toni scurrili.
Ieri la notizia: Borghezio, come riportato da Il Fatto Quotidiano, è stato scoperto mentre provava a rubare preziosi documenti storici risalenti alla Seconda guerra mondiale dall’Archivio di Stato di Torino.
Un furto dal valore di circa 100mila euro e che potrebbe costare al politico del Carroccio un processo. “È vero, ho portato via dei libri. Ma è stato per fotocopiarli a uso personale. Li avrei restituiti“, questa la difesa di Borghezio.

