Un gruppo di ragazzi ha accusato un forte malore dopo aver pranzato alla pizzeria Sorbillo, nella sede al centro storico di Napoli. Nausea, vomito e diarrea, in 14 hanno allertato allertato i soccorsi. Come riportato da il Mattino, tre sono stati trasferiti al Pronto soccorso del Fatebenefratelli e altri quattro al Vecchio Pellegrini mentre gli ultimi tre hanno rifiutato il ricovero. La richiesta di soccorso è avvenuto per alcuni dalla Stazione centrale (questi giovani non erano di Napoli) e per gli altri dalla Gaiola.
I ragazzi giunti all’ospedale Posillipo, hanno lamentato gli stessi sintomi e sono stati tratti con sintomatici per il sostegno fisiologico della funzione idrosalina e in serata sono stati dimessi. I giovani hanno raccontato che i dolori e il senso di malessere è iniziato per tutti dopo aver mangiato a pranzo da Sorbillo, pizze e alcune stuzzicherie. Non è chiaro tuttavia in quale delle pizzerie che rispondono a questo noto brand visto che ve ne è più di una che distano poche decine di metri l’una dall’altra. Pizzerie che, pur rispondendo allo stesso nome, hanno una gestione indipendente l’una dall’altra e completamente diversa.
La replica di Gino Sorbillo
“Nella mia pizzeria, al centro storico – ha dichiarato Gino Sorbillo – non serviamo altro che pizze, tutte cotte al forno con ingredienti scelti e selezionati. Per cui credo di non avere alcuna responsabilità. In ogni caso sono dispiaciuto perché comunque questi ragazzi hanno avuto una spiacevole esperienza mai capitata in una nostra pizzeria. Anche se non posso avere la certezza, non credo che siano venuti a pranzare da me e comunque sulle centinaia di clienti avuti nessuno si è lamentato”.
Anche 4 clienti della pizzeria Sorbillo, quella però di via Partenope, hanno avvertito sintomi da indigestione e allertato ieri il 118. “In questo caso – ha chiarito Sorbillo – c’è stata, prima del pranzo, la consegna di una torta fatta in casa che mi era stato chiesto di conservare in frigorifero e che poi è stata servita al tavolo. Attribuisco i sintomi accusati da alcuni commensali di quel gruppo proprio alla torta”.