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“Vogliamo giustizia”, la richiesta della famiglia di Patrizio Falcone, ucciso da un vicino di casa

E’ passata meno di una settimana da quando Patrizio Falcone, 41 anni, è stato colpito al petto con un coltello da un suo vicino di casa. E’ accaduto nel quartiere di Marianella, un episodio di folle violenza che ha sconvolto l’intera comunità. In questo venerdì si sono tenuti i funerali nella chiesa di San Salvatore di piazza Tafuri, tanta gente si è unita al dolore della famiglia.

Una famiglia che non riesce a darsi una spiegazione dinanzi a una tale ferocia e che oggi chiede giustizia, chiede che il nome di Patrizio non sia “infangato” parlando di liti o di colluttazioni. “Mio fratello – racconta Ida Falcone a Vocedinapoli.it – è stato ucciso con premeditazione, non c’è stata colluttazione, lo conferma anche l’esame autoptico, non c’è nessun segno di violenza, un’unica coltellata”.

Per la morte di Patrizio Falcone è stato arrestato Mauro Severino con l’accusa di omicidio aggravato. “Chiediamo il massimo della pena“, tuona Ida Falcone che ha raccontato a Vocedinapoli.it con il figlio Francesco Di Palma cosa sarebbe accaduto quel terribile sabato in cui il fratello ha perso la vita. Ida Falcone e il nipote hanno sottolineato come Patrizio fosse un uomo per bene, un grande lavoratore che stravedeva per i suoi figli: “Lavorava così tanto che non poteva nemmeno goderseli”.

L’intervista di Vocedinapoli.it ad Ida Falcone e Francesco Di Palma