Continuano le “crociate” contro il Sud, quelle verbali, fatte di opinioni, di frase dette per cercare di analizzare una situazione e che invece si trasformano in veri e propri missili offensivi. Ebbene dopo Vittorio Feltri ci casca, seppur in modo diverso, Roberto Vecchioni.
Le parole di Vecchioni, difende Milano e se la prende con il resto d’Italia
Il prof ha rilasciato un’intervista al Sole 24 ore in cui parla della superiorità di Milano come città che traina il resto d’Italia: “Milano intanto è l’unica città italiana, gli altri sono paesoni. Non è grandissima, ma in qualità è l’unica vera città in Italia. E questo non lo dico, per orgoglio. Il dramma di Milano è che da quest’emergenza è stata colpita al cuore, è rimasta tra vita e morte. L’arte, l’economia, il lavoro, il pensiero: quando si ferma il cuore, si ferma circolazione. Ogni organo pensa di poter vivere da solo, ma non può. E quindi nessun paese, nessuna città, nessuna regione italiana può vivere, se muore Milano”.
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Vecchioni ha poi rincarato la dose rispondendo alla critiche che Milano e la Lombardia hanno ricevuto in questi ultimi mesi: “Si chiama invidia – commenta Vecchioni – è l’invidia davanti ad una città così grande e così capace di trascinare il resto d’Italia. È come se fosse la favola della formica e la cicala al contrario”. Chiaramente i toni sono molto diversi da quelli a cui ci ha abituati Vittorio Feltri, non attacca in modo diretto le altre regioni italiane, ma di fatto pare vanifichi il lavoro che anche altre città fanno.