Questo mercoledì è un mese che Pasquale Apicella ha perso la fita. Un mese fa moriva l’agente di Polizia rimasto gravemente ferito nel tentativo di sventare una rapina. Sono passati 30 giorni, ma il dolore della moglie Giuliana, così come della famiglia, è ancora straziante, è sempre più acuto.
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In questa giornata così dolorosa la moglie di Pasquale Apicella ha condiviso un pensiero, poi un video con immagini di Pasquale sorridente, felice, “un gigante buono” così lo chiamavano gli amici.
Il ricordo della moglie di Pasquale Apicella
“Un mese fa, in questo momento la mia vita si é fermata.
In questo momento ha suonato il citofono.
Un mese fa in questo momento il mio cuore si é fermato, perché anche se non lo sapevo il tuo si era già fermato da qualche ora.
Un mese fa in questo momento tutto ha cessato di essere e ogni cosa bella ha perso valore.
Un mese fa in questo momento la mia vita é finita.
Un mese fa in questo momento la terra sotto i miei piedi ha tremato ed è scomparsa ed io ho iniziato la caduta libera nell’abisso della disperazione. Non ho ancora toccato il fondo,sono ancora in caduta libera, ma in questa caduta, sappi amore mio, che tengo stretti i nostri bimbi.
É per loro che ogni mattina mi sveglio, é per loro che nonostante il cuore in pezzi e la paura di affrontare questa vita senza te, continuo a respirare.
Un mese che mi nutro dei ricordi, che anche se mi dilaniano l’anima sono quello che rimane, un mese che ti cerco avida in ogni angolo della casa.
Un mese che aspetto un tuo segno che mi faccia capire che in questa missione io non sia sola, ti cerco in ogni respiro, in ogni sguardo e in ogni risata dei nostri gioielli.
Un mese che ascolto Thiago che mi dice ‘ Voglio Babbo, mi manca Babbo, perché non possiamo vederlo mai più, perché é successo a noi?’.
Un mese che non ho risposte, e allora lo abbraccio e lo stringo e lui finalmente l’altro ieri ha pianto, abbiamo pianto insieme, abbracciati,la nostra disperazione per la tua assenza.
Un mese di vuoto, di risate mancate, un mese di felicità scomparsa.
Un mese di disperazione, rabbia e disperazione.
Un mese fa in questo preciso istante iniziava il mio inferno”.