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Napoli, Marina Abramovic torna dal 5 settembre con una straordinaria esposizione: “Estasi”

De Magistris: “Siamo felici e onorati di riavere in città una testimonianza della grande artista internazionale"

Dopo la tappa di Milano, nella magica cornice di Castel dell’Ovo, la fortezza più antica del capoluogo partenopeo, sarà allestita “Estasi“, l’esposizione della controversa artista Marina Abramovic, la quale torna a Napoli dopo ben 46 anni di assenza.

L’ultima mostra della Abramovic in città, infatti, risale al lontano 1974 alla Galleria Studio Morra, intitolata “Rithm 0“. La Abramović si presentava al pubblico affiancata da un tavolo sul quale erano adagiati diversi strumenti di “piacere” e “dolore“.

Fu detto agli spettatori che per un periodo di sei ore l’artista sarebbe rimasta passivamente priva di volontà e avrebbero potuto usare liberamente quegli strumenti con qualsiasi volontà.

Per le prime tre ore i partecipanti le giravano intorno con qualche approccio intimo, poi si esplose in uno spettacolo pericoloso e incontrollato, tutti i suoi vestiti vennero tagliuzzati con le lamette, nella quarta ora le stesse lamette furono usate per tagliare la sua pelle e succhiare il suo sangue.

Il pubblico si rese conto che “la nonna della Perfomance Art” non avrebbe fatto niente per proteggere il suo corpo ed era probabile che potesse essere violentata. Si svilupparono così, tra il pubblico, due fazioni: un gruppo di protezione e uno di aggressione.

Quando le fu messa in mano una pistola carica e il suo dito posto sul grilletto, scoppiò un tafferuglio tra il gruppo degli istigatori e quello dei protettori. Mettendo il proprio corpo in condizione di essere leso, anche fino alla morte, la Abramović aveva creato un’opera artistica molto seria: “Affrontare le sue paure in relazione al proprio corpo”.

Stavolta però l’artista serba, naturalizzata statunitense, presenta una esposizione profondamente diversa, frutto dell’evoluzione personale subita negli anni, ma non certo meno sorprendente.

Siamo felici e onorati di riavere a Napoli una testimonianza della grande artista internazionale Marina Abramović – afferma il sindaco di Napoli Luigi De Magistris – che proprio nella nostra città realizzò negli anni Settanta una delle sue più celebri performance. L’energia della cultura sarà essenziale per recuperare la pienezza del vivere dopo quest’emergenza planetaria. Crediamo che sia importante oggi investire anche su una visione di serena normalità del prossimo futuro“.

La mostra, proposta da VanitasClub con la curatela di Casa Testori, sarà allestita nella Sala delle Carceri del castello, e si svolgerà nel completo rispetto delle disposizioni governative e di sicurezza previste durante la Fase 2.

L’Italia ha dimostrato grande coraggio e un profondo senso di comunità e umanità – afferma Marina Abramovic – Italia ti amo e il mio cuore è con te” esprimendosi in merito alla reazione avuta dal Belpaese durante l’emergenza Covid.

Estasi” si compone di un ciclo di video denominato “The Kitchen. Homage to Saint Therese”, un’opera molto significativa nella quale Marina si relaziona ad una delle più importanti figure del cattolicesimo, Santa Teresa d’Avila.

L’opera si compone di tre maxi video, che documentano altrettante performance tenute nel 2009 dall’artista nell’ex convento di La Laboral in Spagna.

L’esposizione, unita al luogo e agli spettacolari allestimenti che saranno realizzati, contribuiranno a rendere incredibile l’esperienza che sta per arrivare nella città partenopea.

Vogliamo annunciare, con l’anticipo che riteniamo meriti un appuntamento straordinario dell’agenda culturale della nostra città, un evento espositivo di opere di Marina Abramovic che omaggiano Santa Teresa d’Avila – dichiara Eleonora de Majo, assessore alla Cultura e al Turismo – è un progetto di portata internazionale e di una straordinaria valenza emozionale che mette idealmente a confronto, a distanza di circa cinque secoli, due donne di diversa ma intensa umanità che, in un tempo di profonda sospensione come quello che stiamo vivendo, ci suggeriscono una esperienza quasi mistica, sicuramente di grande carica emotiva. Una mostra che vogliamo regalare alla nostra città che lentamente sta ripartendo. Un progetto che è di per sé un invito alla riscoperta dei nostri territori e dell’eccezionale offerta culturale che questi offrono, un incentivo a richiamare l’esigenza di un turismo che, a breve, sarà soprattutto di prossimità. Grazie quindi a Vanitas Club, Napoli e il Sud Italia potranno fruire di questa mostra eccezionale“.