Il programma Agorà, andato in onda su Rai Tre, ha raccontato la storia di Mattia, giovane romano di 29 anni, ricorverato a Rovereto per aver contratto il Coronavirus. Il ragazzo ha voluto lanciare un appello a tutti i giovani che credono di essere invincibili dinanzi a questo virus. Sin da quando si è diffuso, infatti, in molti hanno sminuito il contagio, pensando che potesse essere grave solo per le persone anziane.
Il racconto di Mattia, giovane di 29 anni ricoverato a Rovereto
“Ho visto gente che va in giro tranquilla, a correre, che fa scampagnate. Restate a casa, siate altruisti e responsabili“, questo l’appello. Mattia poi ha raccontato la sua storia, dal ricovero ai dolori che sentiva: “Sono ricoverato dal 15 marzo – spiega – sto un po’ meglio ma ci vorrà ancora tempo. La sensazione che avevo prima di tosse pesante non ce l’ho più, mi sento sicuramente meglio di prima. Mi sono sentito male da un giorno all’altro con tutti i sintomi influenzali, avvertivo un peso nel petto, come se avessi polvere e sassi nei polmoni. Sono stato male 4 giorni, una sera facevo fatica anche a parlare e a stare in piedi”.
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Ha spiegato di aver iniziato ad avere i sintomi del virus e di aver compreso che fosse qualcosa di diverso dalla semplice influenza: “A Cavalese mi hanno fatto analisi e tampone e mi hanno ricoverato per la positività al Covid-19. – racconta – Non riesco quasi a descrivere i sintomi, il mio corpo avvertiva che era una cosa nuova. Il virus è imprevedibile, ti prende e ti lascia: stanotte ho avuto nuovamente tosse pesante, stamattina mi sento meglio. Quando mi sono sentito male eravamo già in autoisolamento a Canazei, spero di non aver contagiato i miei coinquilini”.
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L’appello di Mattia ai giovani
Infine, Matti ha voluto esortare i giovani come lui a fare attenzione: “Vi dico di non sentirvi invincibili, anche io mi sentivo così. Non è vero che non può colpirvi, farvi male, farvi soffrire o anche peggio”.
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