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Irina, uccisa di botte e morta nell’ospedale devastato: nessun funerale e incertezza per l’affido dei figli

La donna ucraina è deceduta nella notte del raid al Pellegrini dopo la morte di Ugo Esposito. La madre ha lanciato un appello per ricevere aiuto

Nessun funerale, in quanto ancora non è stata disposta l’autopsia sulla salma, e incertezza per il futuro dei suoi figli. Non ha fine il dramma di Irina Miliarenko, 39enne di origini ucraine deceduta al Pellegrini la notte del raid causato dall’uccisione del 15enne Ugo Russo.

Irina sarebbe morta in seguito ad una violenta aggressione perpetrata dal marito. Di conseguenza potremmo trovarci di fronte ad un ennesimo caso di femminicidio. Secondo quanto riportato da La Repubblica, l’uomo – anche lui ucraino, venditore di merci all’ingrosso e ad oggi disoccupato – starebbe a casa con i figli.

La madre di Irina ha paura che il genero potrebbe portare via i nipoti scappando così dalle indagini attualmente in corso. Intanto è scattato un appello per consentire alla famiglia di fare i funerali e cremare la salma di Irina.

Il cadavere è ancora all’obitorio del Pellegrini in attesa che la macchina giudiziaria faccia il suo corso. La mamma di Irina si è rivolta anche al consolato ucraino ma gli è stato dato soltanto il numero di un’agenzia funebre al quale rivolgersi.

L’APPELLO –

Una tragedia nella tragedia. Nella notte tra sabato e domenica scorsa non è deceduto soltanto Ugo Russo. Non è finito indagato soltanto un carabiniere 23enne per omicidio volontario. Non è finito soltanto nei guai un 17enne, complice della giovane vittima.

In quelle ore drammatiche sono stati distrutti un pronto soccorso ed eseguita una ‘stesa‘ all’esterno della Caserma PastrengoNapoli. Poi un altro triste epilogo. Una paziente ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Pellegrini, a causa di una violenta aggressione, è deceduta proprio durante la devastazione di quel triage.

Si chiamava Irina. Probabilmente era ricoverata perché vittima di violenza domestica. Il Consigliere regionale Francesco Emilio BorrelliGianni Simioli, conduttore della trasmissione radiofonica La Radiazza, hanno incontrato la madre di Irina.

La donna ha chiesto di non dimenticare la nefasta vicenda che ha riguardato la figlia. La mamma di Irina ha lanciato un appello volto ad avere giustizia. Inoltre, non avendo i mezzi economici per poter fare i funerali della figlia – che ha lasciato tre figli – BorrelliSimioli hanno organizzato una raccolta solidale.

IL POST DI BORRELLI SU FACEBOOK –

La notte in cui amici e parenti del 15enne morto durante una rapina hanno devastato il pronto soccorso dell’Ospedale Pellegrini, una donna di 39 anni, Irina, ha perso la vita. Oggi abbiamo incontrato la mamma della vittima; ci ha raccontato che la donna era stata ricoverata per aver subito gravi atti di violenza. Assurdo che si parli solo del decesso, per quanto sia grave, di un baby rapinatore, e non di una donna morta in circostanze ancora poco chiare. Incredibile che a fare notizia siano i parenti del giovane, che rilasciano interviste a destra e a manca, e non una situazione del genere. Andremo fino in fondo a questa vicenda, vogliamo chiarezza. Irina lascia tre figli di 16, 13 e sette anni. La mamma, purtroppo, ci ha spiegato che non hanno le risorse economiche per pagare il funerale: per questo motivo abbiamo deciso di avviare una raccolta fondi per raccogliere denaro a sufficienza per offrire alla donna un ultimo saluto dignitoso. Vogliamo la verità – ha detto Nina, la mamma di Irina, che ha lanciato l’appello pubblico per pagare il funerale – Vogliamo che venga effettuata, dalle forze dell’ordine un’attenta verifica dei fatti, per capire se ci siano o meno correlazioni tra la morte di Nina e l’assalto pronto soccorso. Fa male sentire parlare ogni giorno di una persona morta mentre stava compiendo un atto criminale e non del decesso di una mamma onesta che non ha mai fatto del male a nessuno“.

Ospedale devastato, Irina muore per le botte ricevute. La madre: "Vogliamo giustizia, non possiamo neanche fare i funerali"