Aveva addosso un altro orologio Rolex e una catenina il 15enne che la notte tra sabato e domenica scorsi, a Napoli, e’ stato ucciso da un carabiniere in borghese al quale, armato di una pistola (risultata una replica di quelle vere ma priva del tappo rosso di riconoscimento), stava cercando di rubare l’orologio.
A trovarli, negli indumenti della giovane vittima sono stati i medici del pronto soccorso dove il ragazzo, esanime, e’ stato portato dopo essere stato colpito.
Riguardo il blitz al Pronto Soccorso gli inquirenti indagano ipotizzando il reato di devastazione. Sarebbero disponibili immagini del gruppo che entra nella struttura ospedaliera che si trova nel cuore di Napoli, ma non quelle della devastazione in quanto li’ non sarebbe stato ancora installato il sistema di videosorveglianza. Gli investigatori, comunque, ascolteranno i presenti (medici, infermieri, pazienti e familiari) per cercare di ricostruire l’accaduto. Per l’attentato alla caserma Pastrengo, invece, il fascicolo e’ stato aperto ipotizzando i reati di spari in luogo pubblico, e di porto e detenzione di arma da fuoco. In azione sarebbero entrati un paio di persone in sella a uno scooter che giunti davanti alla caserma, con il casco in testa, hanno sparato quattro volte contro l’edificio. Le ogive hanno colpito il muro sottostante una finestra, e il vetro di un ufficio che si trova al piano terra.
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