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15enne morto a Napoli, aveva già compiuto un altro colpoTovati nei pantaloni Rolex e catenina

Aveva addosso un altro orologio Rolex e una catenina il 15enne che la notte tra sabato e domenica scorsi, a Napoli, e’ stato ucciso da un carabiniere in borghese al quale, armato di una pistola (risultata una replica di quelle vere ma priva del tappo rosso di riconoscimento), stava cercando di rubare l’orologio.

A trovarli, negli indumenti della giovane vittima sono stati i medici del pronto soccorso dove il ragazzo, esanime, e’ stato portato dopo essere stato colpito.

Gli inquirenti della Procura di Napoli, che indagano su quanto accaduto nella zona di Santa Lucia quella notte, ipotizzano che il ragazzo che avrebbe compiuto 16 anni il prossimo aprile avesse già’ messo a segno, verosimilmente insieme con il complice 17enne (successivamente fermato dai carabinieri con l’accusa di tentata rapina), almeno un’altra rapina.
Secondo quanto si e’ appreso il 17enne avrebbe anche ammesso di avere compiuto una rapina, prima di quella tentata a Santa Lucia, poi trasformatasi in tragedia (a questo punto oltre alla tentata rapina e’ verosimile che gli venga contestato anche il reato di rapina). Dell’attivita’ investigativa si stanno occupando due procure: quella dei Minorenni, coordinata dal procuratore Maria de Luzenberger con il pm Cerullo, si sta concentrando sulla posizione del complice 17enne della vittima (accusato di tentata rapina); quella guidata dal procuratore Giovanni Melillo, con il pm Simone De Roxas e l’aggiunto Rosa Volpe, riguarda invece l’uccisione del 15enne, che vede indagato (per omicidio) il carabinieri 23enne, la successiva devastazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale Vecchio Pellegrini, ad opera di un folto gruppo di facinorosi, e gli spari, quattro, contro la caserma Pastrengo, sede del comando provinciale di Napoli, avvenuto alle 4 del mattino di domenica.

Riguardo il blitz al Pronto Soccorso gli inquirenti indagano ipotizzando il reato di devastazione. Sarebbero disponibili immagini del gruppo che entra nella struttura ospedaliera che si trova nel cuore di Napoli, ma non quelle della devastazione in quanto li’ non sarebbe stato ancora installato il sistema di videosorveglianza. Gli investigatori, comunque, ascolteranno i presenti (medici, infermieri, pazienti e familiari) per cercare di ricostruire l’accaduto. Per l’attentato alla caserma Pastrengo, invece, il fascicolo e’ stato aperto ipotizzando i reati di spari in luogo pubblico, e di porto e detenzione di arma da fuoco. In azione sarebbero entrati un paio di persone in sella a uno scooter che giunti davanti alla caserma, con il casco in testa, hanno sparato quattro volte contro l’edificio. Le ogive hanno colpito il muro sottostante una finestra, e il vetro di un ufficio che si trova al piano terra.

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