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La nipote di Totò: “Dalla politica non mi aspetto nulla. Spero che un privato ci aiuti a realizzare il Museo”

Il 15 febbraio Totò avrebbe compiuto 122 anni, una ricorrenza però amara. Resta ancora in piedi, infatti, l’annosa questione del museo dedicato al principe della risata, mai aperto. Così come si ripete ogni anno la polemica sullo stato di degrado e abbandono in cui versano le strade attorno alla casa natale del principe De Curtis, acquistata anni fa da un cittadino privato dopo una serie di aste andate deserte.

Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, che ha intervistato la nipote di Totò, Elena Anticoli de Curtis, “io dalla politica non mi aspetto niente. Certo se si riuscisse a realizzare il museo in sua memoria sarebbe una cosa bellissima e soprattutto una promessa mantenuta a mia madre, Liliana, che ora si è fatta molto anziana e aspetta il museo da più di 20 anni. Ma le ripeto, non mi faccio illusioni. Totò resta nel cuore e nella mente di chi lo ha amato e lo ama. E poi se vogliamo dirla tutta, alla fine, l’unico posto che lui ha eletto a sua dimora è il posto dove è sepolto. Fu lui a scegliere quella cappella, come doveva essere costruita, e quello resta l’unico vero luogo di pellegrinaggio per tutti quelli che lo vogliono andare a trovare”.

La speranza, per il Museo, può essere solo un filantropo. “Naturalmente ci farebbe piacere se il museo fosse aperto a Napoli, ma non è detto. Se domani venisse un filantropo e ci aiutasse a realizzarlo noi saremmo felicissimi di farlo. Ma, al di là di questo, la figura di mio nonno resta nei cuori e nelle menti di tanti, soprattutto di tanti giovani. C’è l’esempio del vicolo dedicato a Totò ai Quartieri spagnoli che è interamente autofinanziato. A quei ragazzi dico grazie, perché in questo modo è come se facessero rivivere la sua figura ogni giorno”.