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Carabinieri arrestati e sospesi per reati a vario titolo: i nomi dei destinatari delle misure cautelari

Il procuratore Giovanni Melillo ha illustrato in una conferenza stampa i particolari dell’indagine che ha portato all’arresto di 5 carabinieri e alla sospensione di 3. I militari coinvolti sono accusati di corruzione, concussione, abuso d’ufficio e rilevazione del segreto d’ufficio.

Stando a quanto ha dichiarato Melillo, per ora il gip non ha riconosciuto l’aggravante mafiosa, ma la Procura della Repubblica di Napoli intende presentare ricorso a riguardo per presunti legami con il clan Puca-Verde, organizzazione criminale operante nell’area a Nord di Napoli.

L’indagine, svolta dal Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna e coordinata dalla DDA di Napoli, è scattata a seguito delle dichiarazioni di un pentito appartenente al citato clan, Claudio Lamino, fatte nel 2017.

L’attività investigativa ha portato alla luce anche la condotta illecita di un gruppo di carabinieri della caserma di Sant’Antimo, che avevano preso di mira un loro collega, il maresciallo, Giuseppe Membrino, che avevano fatto pedinare per ricattarlo. Lo stesso militare, all’incirca 10 anni fa, fu vittima di un attentato, perché aveva avviato alcune indagini sulla sopracitata organizzazione criminale.

I nomi dei carabinieri destinatari delle misure cautelari: arresti domiciliari – Michele Mancuso, Angelo Pelliccia, Vincenzo Palmesano, Corrado Puzo e Raffaele Martucci. Agli arresti domiciliari anche l’ex presidente del consiglio comunale di Sant’Antimo, Francesco Di Lorenzo e Pasquale Puca, a capo del citato clan, già in carcere per altri reati. Sospensione: Vincenzo Di Marino, per rivelazione segreto d’ufficio, Daniele Perrotta, per omissione in atti di ufficio e Carmine Dovere per abuso d’ufficio.