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Il dramma di Antonio, malato e detenuto. Il figlio: “Chiedo solo che sia curato”

L'appello di Michele, il figlio del 67enne detenuto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere. "Deve essere monitorato e ha bisogno di assistenza"

Questa è la storia di Antonio Pellegrino, 67 anni di Maddaloni. A raccontarla è stata Caserta Focus che ha riportato l’appello di Michele, figlio di Antonio. Suo padre è detenuto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di  Caserta.

Antonio, “è affetto da severa disfunzione ventricolare sinistra e malattia coronarica multi vasale così come riscontrato dal referto medico del 10 dicembre scorso dell’ospedale di Sessa Aurunca dove è stato ricoverato“, è scritto sul quotidiano.

Pellegrino dovrebbe prendere 15 specifici farmaci al giorno. Ma non sempre, secondo quanto raccontato dal figlio Michele, gli vengono somministrate tutte le medicine necessarie.

L’APPELLO DI MICHELE PELLEGRINO –

Non chiedo che mio padre torni in libertà, ma voglio che riceva tutte le cure necessarie alla sua patologia. Mi sono offerto di portare io quei medicinali per permettere a mio padre di poter essere curato ma non mi è stato consentito di recapitarglieli. Ogni giorno vado fuori al carcere di Santa Maria per accertarmi delle condizioni di papà. Stava male, ma nessuno si è accorto della situazione – ha spiegato – un giorno non si è presentato al colloquio con noi familiari perché si era sentito e, allora, ho ottenuto che fosse portato in ospedale per le cure.

Nel corso del percorso dal carcere all’ospedale mio padre ha avuto un infarto. Le sue condizioni non erano compatibili con quelle della struttura detentiva e, infatti, mio padre è rimasto ricoverato per venti giorni, al termine dei quali, è tornato in carcere. Come è possibile leggere dai referti, mio padre dovrebbe essere costantemente sotto controllo, ma, purtroppo, non lo è.

Mi appello a tutti affinché mio padre riceva le cure che deve avere, ci sia un monitoraggio costante e, laddove la struttura penitenziaria non riesce a garantire i medicinali necessari, venga permesso a noi familiari di poterli portare. Non chiediamo nulla più nulla meno che rispettare quelli che sono i diritti di essere umano di mio padre“.

Il dramma di Antonio, malato e detenuto. Il figlio: "Chiedo solo che sia curato"
foto di Caserta Focus