Quest'anno l'ex pilota e campione di F1 ha svolto una speciale terapia presso il centro George Pompidou di Parigi
Dal 2013, anno di quel terribile incidente sugli sci avvenuto sulle alpi francesi, delle condizioni di slaute di Michael Shumacher non si è saputo più nulla. Il gran lavoro della sua famiglia e soprattutto della moglie Corinne è stato proprio questo: non far trapelare nulla e proteggere l’ex campione e pilota di Formula 1.
Dopo mesi di coma, causato da un grave trauma cranico, Shumi ha lasciato la clinica per tornare nella propria residenza in Svizzera. Lì, Shumacher, ha usufruito delle migliori assistenze sanitarie. Fino all’ultima indiscrezione, pubblicata dalla stampa nel 2019. L’atleta tedesco è stato ricoverato al centro Pompidou di Parigi.
L’obiettivo è stato quello di sottoporre Shumacher ad una speciale cura basata sul trapianto di staminali. Grazie a questo trattamento Shumi sarebbe stato cosciente e le condizioni in lieve miglioramento. La ‘talpa’, a far trapelare il tutto, sarebbe stata una fonte interna all’ospedale transalpino. Poi di nuovo silenzio se non per qualche notizia riportata dalla tedesca Bild o dal francese Le Parisienne.
Poi la svolta, riportata da Il Messaggero e pubblicata dal Shès Magazinè della Mercedes. A parlare proprio la moglie Corinne che ha citato la parola ‘speranza‘. “Potete stare certi che è nelle migliori mani possibili e che stiamo facendo di tutto per aiutarlo. Vi preghiamo di comprendere che stiamo seguendo le volontà di Michael nel mantenere riservato un argomento così delicato come la sua salute“.