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David Rossi, si riapre il caso. La famiglia chiede giustizia

Un'inchiesta de Il Giornale rivela alcuni degli errori commessi in fase di indagine

La famiglia di David Rossi non ha mai smesso di chiedere giustizia. La vicenda del manager dei Monti dei Paschi di Siena morto a marzo del 2013 è ferma a quella giorno a quando il capo della comunicazione della banca, venne trovato morto nella stradina su cui si affacciava il suo ufficio presso Rocca Salimbeni.

In un lungo articolo de Il Giornale a firma di Costanza Tosi, a parlare è Carmelo Miceli, legale della famiglia: “Dal punto di vista processuale siamo fermi al processo principale. Le indagini sulle cause della morte del dottor Rossi sono di fatto state archiviate. Per ben due volte. Sono aperte delle indagini parallele. Delle indagini collegate presso altra procura di altro tribunale. Delle indagini che potrebbero essere collegate presso lo stesso tribunale di Siena“.

Archiviato inizialmente come suicidio, secondo gli indizi suggeriti dalle prove rinvenute della scena del crimine, il caso sarebbe tutt’altro. “Io credo che ci sia stato un condizionamento molto forte, all’inizio, da parte di chi, a tutti i costi, vedeva in quei fatti un suicidio – ha aggiunto Miceli – E quindi questa visione ha condizionato tutto. È una teoria che condiziona gli eventi. Di fatto qualsiasi cosa è stata affrontata, nella migliore delle ipotesi, con il massimo della superficialità“.

Per la prima volta il cas viene riaperto. Sarà il magistrato a decidere come procedere. Nell’immediato, si legge su Il Giornale, infatti, i tabulati delle celle telefoniche di tutti cellulari che sono transitati nei pressi della banca nelle ore dell’accaduto non sono stati analizzati. Anche i vestiti non sono mai stati sequestrati. E nessuno ha mai fatto analisi sulle ferite.

Ci sono ancora molte cose che si possono fare – ha sentenziato il legale – ora è necessario comprendere se quella caduta è una caduta accidentale o meno, comprendere se all’atto della caduta David fosse o meno lucido e vigile, comprendere se prima di quella caduta ci siano state delle colluttazione che darebbero una spiegazione palese ai segni rinvenuti sul corpo, comprendere dove sono avvenute quelle colluttazioni e quindi da lì comprendere chi era in prossimità del luogo in cui tutto è avvenuto. Accertate queste cose sarà più semplice risalire al movente“.

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