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Se tutti gli Ancelotti del mondo trovassero subito un nuovo lavoro dopo un fallimento

Dal disastro di Napoli alla ricca scommessa inglese. Il copione già scritto di una farsa o la sceneggiatura di un cinepanettone?

Stop alle chiacchiere. Il motivo della pessima stagione del Napoli, almeno di quella disputata fino ad ora, è uno soltanto: la mancanza di motivazioni. Inutile perdere tempo a parlare di liti, di presunti ingressi minacciosi all’interno dello spogliatoio da parte del figlio del Presidente, di veterani in contrasto con l’allenatore.

Semplicemente la SSC Napoli non ha avuto coraggio. Non ha voluto rischiare, cedendo giocatori arrivati a fine ciclo, sostituendoli con nuovi calciatori affamati di vittorie. Chi c’è ora in squadra ed indossa la maglia azzurra da almeno sei anni, è consapevole che a Napoli non avrebbe mai vinto nulla d’importante.

La società non ha diversificato il proprio business, affidandosi sempre e solo a plusvalenze e introiti provenienti dalle qualificazioni in Champions League. Non ha arricchito lo staff con figure professionali di alto profilo. Non ha investito i strutture, nel settore giovanile e non ha acquistato nuovi campioni.

Infine, non ha risolto alcune questioni, come quelle relative ai rinnovi di contratto e a casi singoli, come quello del capitano Lorenzo Insigne. Detto questo, anche Carlo Ancelotti, dall’alto della sua esperienza e meravigliosa carriera, non ha saputo gestire un gruppo disamorato dal proprio club e poco legato ad una piazza sempre più spazientita.

Come giustamente scritto da Mario Sconcerti sul Corriere del MezzogiornoAncelotti ha sbagliato nello stare troppo in mezzo tra il ruolo di allenatore e quello di tecnico-aziendalista. Alla fine, avrebbe dovuto schierarsi in modo convinto con l’una o l’altra parte, considerato come è poi terminata la sua avventura azzurra.

Per De Laurentiis ci sarà un bel risparmio. La rescissione del contratto di Re Carlo eviterà lo sperpero di qualche milioncino, e Gennaro Gattuso non costa come Ancelotti. In più, per le casse azzurre, sono in arrivo (salvo sorprese legali) le multe che dovranno pagare i calciatori per l’ammutinamento.

De Laurentiis dopo essere stato smentito sulla sua volontà di tenere Re Carlo a vita, ha già parlato di un ritorno al 4-3-3 e a quella Grande Bellezza targata Maurizio Sarri. Un ennesimo esempio di coerenza e bon ton del Presidente. Ma Ancelotti non sarà rimasto certo scontento.

Per lui è in arrivo una nuova panchina. Dalla meravigliosa e spettacolare Premier League. L’Everton è a un passo dal suo ingaggio e Ancelotti avrà un altro bel contratto, in sterline, sul quale contare. Questo è avvenuto pochi giorni dal suo esonero.

E quest’ultimo è avvenuto, giustamente (nessun allenatore sarebbe durato così tanto dopo tutti quei risultati negativi), in seguito alle inutili dichiarazioni rilasciate dopo la vittoria europea del Napoli contro il Genk allo stadio San Paolo.

Insomma, tutto era già scritto e deciso. Come sarebbe bello se tutti gli Ancelotti del mondo trovassero subito un nuovo e ricco lavoro dopo aver fallito. Ma non pensiamoci, il problema è dei tifosi napoletani condannati a soffrire. E di quei giornalisti che da anni sono criticati come disfattisti solo perché hanno sempre evidenziato la mala gestione targata De Laurentiis.

Quanto sarebbe potuto durare ancora il suo ‘giocattolo’? Ecco a voi la sceneggiatura del prossimo cinepanettone prodotto dalla Filmauro che è in crisi. Il titolo ancora non c’è ma abbiamo l’attore. Lo ha suggerito l’illuminante articolo scritto qualche giorno fa da Marco Bellinazzo e pubblicato sul Sole 24 Ore. Protagonista il bilancio del club azzurro.

Se tutti gli Ancelotti del mondo trovassero subito un nuovo lavoro dopo un fallimento