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“Vi chiedo solo un lavoro e una vita normale”, la voglia di riscatto di Vittorio per i suoi quattro figli

Nato e cresciuto a Scampia desidera riscatto: "Ho pagato i miei debiti con la giustizia"

Vittorio Garofalo è innanzitutto un padre di famiglia, un giovane di 35 anni con la consapevolezza d’aver commesso degli errori in passato, ma con la voglia di rimettersi in gioco per dare un futuro diverso ai suoi quattro figli di 14, 12, 7 e 6 anni. Originario di Scampia, ma residente a Boscoreale, imputa alla “sfortuna” di essere nato in quartiere difficile, gli sbagli commessi e che hanno aperto il conto con la giustizia. Vittorio ha precedenti per spaccio e rapina, ma ha pagato la sua pena. “Da quando sono uscito dal carcere ho deciso di cambiare vita anche se la vita da allora non mi ha più sorriso” ci ha detto.

Vittorio si è rivolto alla redazione di Voce di Napoli con la speranza che qualcuno possa aiutarlo offrendogli un lavoro. Ha anche scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Mi sono trasferito con la speranza che andandomene da Scampia avrei avuto più opportunità di lavoro, ma non è stato così. Ho chiesto aiuto al comune in cui risiedo al centro dell’impiego, ma la risposta è sempre la solita: non c’è niente!. Così sono arrivato a scrivere al Presidente della Repubblica, che mi ha risposto, ma ancora ad oggi la mia situazione è sempre la stessa“.

Io chiedo un lavoro che mi permetta di portare avanti la mia famiglia, crescere i miei figli in serenità e assicurando loro un futuro migliore” ha aggiunto. Vittorio sa d’aver sbagliato ma è conscio del fatto che una nuova opportunità di vita sia un diritto: “Ho pagato con il carcere e oggi a causa del mio passato sto ancora pagando le conseguenze. Non riesco a trovare un lavoro“.

Il pensiero va, naturalmente ai figli: “A pagare sono anche i miei figli perché senza lavoro non riesco a dar loro il futuro che meritano”. Quando gli abbiamo chiesto quale lavoro sarebbe disposto a fare, Vittorio ha da subito detto ciò che ha fatto in passato: “A causa della vita che ho fatto non ho un mestiere vero e proprio, ma sono stato bravo e mi sono impegnato. Ho un attestato rilasciatomi dalla Regione Basilicata come giardiniere. Ho fatto il benzinario e per otto mesi ho lavorato come operatore in una casa di accoglienza per immigrati. Mi hanno licenziato a causa della mancanza di fondi. Oggi sono disposto a fare qualunque cosa, anche lo spazzino o un altro lavoro che non richieda esperienza pregressa. Voglio solo lavorare per mantenere dignitosamente la mia famiglia“.

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