Partita di calcio Under 17 finisce in violenza. Un giovane calciatore di 16 anni è stato malmenato al termine del match dal padre di un giocatore avversario. A raccontare l’accaduto è stato il presidente della Virtus Belsito, squadra napoletana.
La partita era contro la Casignano di Pellezzano a Salerno e secondo quanto raccontato dal presidente della squadra napoletana, Gianni Caselli, al termine del match, vinto dai padroni di casa per 3 a 2, uno dei genitori di un calciatore avversario, dopo aver visto discutere il figlio con uno dei giocatori, ha preso il sedicenne per la gola e lo ha scagliato contro le recinzioni del campo: “Provocandogli contusioni e vistosi segni rossi sulla pelle. Poco conta che dopo il responsabile di questa vergogna si è scusato, resta la gravità del gesto“.
Caselli ha dichiarato che provvederà a denunciare l’episodio alla Federazione e che se durante le prossime partite, dovesse riscontrare minacce, è pronto a lasciare il campo prima dell’inizio della partita. Intervenuta sulla vicenda anche la Belsito Torino, che pubblicando le foto delle contusioni riportate dal giovane durante l’aggressione, ha scritto:
“Siamo qui a raccontare l’ennesimo episodio di violenza gratuita accaduto sui campi di calcio della nostra regione.
Precisamente, al campo Casignano di Pellezzano (Sa), lo scorso sabato 30 novembre, vittima di una aggressione è stato un minorenne, tesserato con la nostra società.
In campo si giocava la gara valida per il campionato Under 17 Regionale Luca Fusco Academy-Virtus Belsito, terminata col punteggio di 3-2 per i padroni di casa.
Al termine della gara, nella zona adiacente agli spogliatoi, il clima di tensione scaturito dalle ostilità in campo, ha fatto sì che gli animi fossero un po’ più agitati. Tuttavia in maniera del tutto incomprensibile, la suddetta zona non era interdetta al pubblico esterno ed in particolare, stazionavano a ridosso degli spogliatoi i genitori dei ragazzi della squadra di casa.
Proprio in seguito ad un normale battibecco fra ragazzi delle due opposte squadre, rigorosamente verbale e non fisico, uno dei genitori dei ragazzi della squadra di casa, prendeva uno dei ragazzi della nostra compagine, afferrandolo con le mani sulla gola e scagliandolo verso la rete di recinsione degli spogliatoi tenendolo bloccato alla rete e procurandogli grazie a questa azione di forza delle contusioni, lasciandogli dei vistosi segni sul petto e sulla schiena, come documentato dalle foto allegate alla presente comunicazione.
Poco conta che il medesimo genitore, colpito da evidente ed ingiustificato raptus, abbia successivamente posto le sue scuse al ragazzo precedentemente aggredito. Soltanto per il buonsenso della nostra dirigenza si è evitato che la situazione degenerasse visto che alla aggressione pocanzi esposta si poteva arrivare ad una vera e propria rissa.
La presente Società ASD Virtus Belsito, attraverso questa comunicazione, vuole semplicemente mettere a conoscenza dei fatti quello che purtroppo ancora può accadere a margine di una partita di calcio di ragazzi di 16 anni
Un nostro calciatore di 16 anni è stato aggredito sabato pomeriggio da un adulto al termine della partita tra la ‘Luca Fusco Academy’ e la ‘Virtus Belsitò, valida per il campionato regionale Under 17 e disputata sul campo di Casignano di Pellezzano (Salerno)». Lo ha riferito Gianni Caselli, presidente della Virtus Belsito, squadra giovanile di Napoli.
L’episodio – secondo quanto riportato dal dirigente – è avvenuto al termine di una gara concitata, vinta 3-2 dai padroni di casa grazie a un gol messo a segno nei minuti finali. «Il genitore di un calciatore della squadra avversaria ha preso il ragazzo alla gola e lo ha scagliato contro la recinzione degli spogliatoi, provocandogli contusioni e vistosi segni rossi sulla pelle. Poco conta che dopo il responsabile di questa vergogna si è scusato, resta la gravità del gesto», ha aggiunto Caselli. «Ho già provveduto a denunciare il fatto alla Federazione – ha proseguito il presidente della Virtus Belsito – in occasione delle prossime partite, ritirerò la mia squadra se riscontrerò minacce o altri atteggiamenti intimidatori»“.