Il caffè napoletano, dopo il riconoscimento della pizza, si appresta diventare patrimonio dell’Unesco? Lunedi’, a partire dalle 9.30, si terra’ il convegno internazionale “I patrimoni culturali immateriali, tra rito e socialita’”, promosso dalla Regione Campania in collaborazione con l’Universita’ degli Studi di Roma Unitelma Sapienza e l’Universita’ degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Nell’occasione sara’ lanciata la candidatura del caffe’ espresso napoletano come patrimonio dell’umanita’.
Tra i promotori della candidatura, il cui iter ha avuto inizio con una raccolta firma presso il Bar Gambrinus di Napoli, figura il consigliere regionale dei Verdi e presidente dell’Osservatorio regionale sui patrimoni culturali del Consiglio regionale campano Francesco Borrelli, il quale ha dichiarato: “Il caffe’ espresso napoletano possiede della peculiarita’ proprie che lo caratterizzano e lo differenziano da tutti gli altri tipi di espresso. Puntiamo al riconoscimento Unesco come patrimonio dell’umanita’ sulla scorta di quanto gia’ avvenuto con la pizza napoletana. Sappiamo che e’ in atto un iter simile per la candidatura del caffe’ espresso italiano ma e’ noto che si tratta di due prodotti diversi. Siamo a favore del riconoscimento internazionale delle eccellenze italiane. Sosteniamo dunque entrambe le candidature e auspichiamo che entrambi gli iter possano concludersi felicemente e aspettiamo che il governo e gli altri promotori facciano lo stesso con la nostra che punta al riconoscimento internazionale di un prodotto che ha esportato Napoli nel mondo”.
Il convegno sara’ concluso dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e vedra’ la partecipazione del presidente del Consiglio regionale della Regione Campania Rosa D’Amelio, dell’assessore allo Sviluppo e alla Promozione del Turismo della Giunta regionale Corrado Matera, del direttore generale Cultura e Turismo della Regione Campania Rosanna Romano e dl direttore generale dell’Universita’ degli Studi di Roma Unitelma Sapienza Donato Squara. Presenzieranno inoltre il professor Francisco Humberto Cunha Filho, ordinario di diritto all’Universidade de Fortaleza e considerato il massimo esperto in Brasile di diritti culturali, Enrico Vicenti Segretario Generale della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, Tommaso Edoardo Frosini, vice presidente del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), Isabelle Chave, vicedirettore del dipartimento per la Politica della ricerca del Ministero della Cultura francese, Marino Niola, editorialista de La Repubblica e antropologo di fa mondiale e naturalmente, Pier Luigi Petrillo, titolare della Cattedra Unesco presso l’Universita’ degli Studi di Roma Unitelma Sapienza per il Patrimonio culturale e membro dell’organo degli esperti mondiali Unesco (unico europeo, primo italiano a farne parte) chiamato a valutare le candidature.

