Dalle antiche usanze giapponesi alle mode, arrivate con leggero ritardo, in Campania. Una donna senza vestiti diventa vassoio vivente in un locale della provincia. Sul suo corpo pezzetti di sushi, riso, pesce crudo e salsa wasabi. Un connubio tra corpo e cibo che rende appetibili le pietanze a chi ha bisogno di questi divertimenti.
Il video della ragazza immagine usata come vassoio ha fatto il giro del web suscitando non poche polemiche. In particolare, la notizia è stata segnalata dal consigliere regionale, Francesco Emilio Borrelli:
“È una vergogna. Ancora una volta, – dice – abbiamo a che fare con un pessimo esempio di oggettivizzazione della donna, il cui corpo viene sfruttato come strumento per attirare clientela”. Immediata la risposta del titolare del locale: “Non abbiamo bisogno di utilizzare questi metodi per incentivare i clienti. Il “body sushi” rientra nel programma di animazione che organizziamo nel nostro locale. E poi c’era anche il “body chocolate” sul corpo di un uomo, però nessuno ha detto niente”.
“Ma vi pare possibile? – commenta Borrelli – Siamo nel 2019 e ancora si mettono in atto pratiche che risalgono all’epoca dei samurai. Qui si vive fuori dal tempo”. E poi aggiunge, Borrelli: “Non è certo una questione di essere bigotti. Se mi indigno è solo perché vedo a rischio la dignità delle donne, meritevoli di essere apprezzate in quanto persone e non come carne da esposizione”. Intanto il proprietario del locale minaccia di denunciare: “Lo farò. Non posso essere offeso così. La “ragazza vassoio”, come la chiama il consigliere, è una modella, lo stesso vale per il “ragazzo cioccolatino”. Dopo la “performance” gastronomica, tutti e due si sono rivestiti e hanno continuato a lavorare animando la serata sulla pista da ballo”.
Borrelli – con Gianni Simioli, conduttore de “La Radiazza” su Radio Marte – non sente ragioni e va avanti come un treno: “Si tratta di un esempio di mercificazione del corpo femminile disturbante e fuori luogo. Usare una ragazza per poggiarci su del cibo è insopportabile solo al pensiero, figuriamoci se poi viene messo in pratica”.
Chi ha ragione, il proprietario del locale o Borrelli e Simioli?
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