Il comunicato dei gruppi organizzati che occupano gli spalti della Curva B
La sfida europea tra il Napoli e il Salisburgo, tra poco in scena allo stadio San Paolo di Fuorigrotta, si è condita di un ulteriore elemento. Questa volta ad essere protagonista non è il calcio giocato o la condizione della squadra azzurra.
Al centro della questione vi sono i tifosi napoletani. O meglio coloro che compongono i gruppi organizzati della Curva B: gli ultra. Questi ultimi hanno indetto una sorta di protesta a causa delle norme imposte dal nuovo regolamento del San Paolo.
Secondo le nuove disposizioni ai tifosi è vietato sventolare le proprie bandiere seduti a cavalcioni sulle balaustre dell’impianto sportivo.
IL COMUNICATO DEI TIFOSI –
I gruppi della Curva B vi scrivono con la speranza che questo non sia un “addio” ma un “arrivederci” alla nostra gradinata. Con la scusa del regolamento d’uso, dopo anni, ci stanno multando se sventoliamo una bandiera con il piede poggiato alla balaustra, o peggio ancora, diffidando se col megafono cerchiamo di coordinare il tifo della Curva che ha fatto innamorare tanti bambini di questa maglia (forse anche di più dei risultati sportivi).
Sacrificare una vita per la nostra passione ed essere ripagati in questo modo è a dir poco assurdo! Ci riteniamo una curva sana, che senza mai chiedere contropartite ha fatto dell’amore per questi colori un motivo di vita e pur avendo a cuore le sorti del Napoli, per la nostra dignità, siamo costretti dalla partita col Genoa a fermarci affinché prevalga il buon senso e ci consentano di vivere la curva come piace a noi, con le bandiere, i cori e l’aggregazione. Senza la quale non ha senso proseguire il nostro percorso.