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“Barbara D’Urso è cinismo mascherato da buone intenzioni che si serve della malattia mentale per alzare lo share”

Sara Tommasi è stata ospite a “Live-Non è la D’Urso” per la sua prima intervista in tv dopo il lungo periodo di malattia e assenza dalle scene. La conduttrice è stata attaccata in seguito all’intervista della scorsa domenica perché accusata di aver strumentalizzato la vicenda della shoegirl

Selvaggia Lucarelli ha scritto: “Domenica sera poi mi è parso di assistere davvero a una scena di joker, dove joker era Sara Tommasi (senza la consapevolezza di Joker nella scena finale) e Barbara D’Urso il cinico conduttore Franklin. Sara Tommasi soffre di bipolarismo da molti anni. Il bipolarismo è un disturbo psichiatrico che si può gestire con farmaci, ma che non si può curare in via definitiva. È una psicosi terribile i cui sintomi sono spesso autodistruttivi. Si passa dalla depressione all’euforia, si attraversano periodi di lucidità alternati a periodi con allucinazioni, paranoie, bulimia sessuale, pensieri suicidi. Si diventa fragili e si finisce in balia di se stessi e di approfittatori. Capita spesso che chi ne soffre finisca per drogarsi o abusare di alcol, aggravando la sua situazione. Tutto questo, e anche di più, è successo a Sara Tommasi negli ultimi anni. È andata a Non è la D’Urso per raccontare l’inferno e la rinascita, il desiderio di cancellare dal web, aiutata da agenzie che si occupano di “reputation”, le foto e i video degradanti di quel periodo buio. Perché se ne vergogna, perché è stata sfruttata”.

E continua: “Solo che la scheda che la presentava in tv era, tra le altre cose, un collage di sue foto con l’aria sfatta e lo sguardo perso, foto con la gonna tirata su per strada, foto senza slip in luoghi pubblici. La voce narrante sottolineava le parole “hard” e “porno”. La conduttrice Barbara D’Urso ha indugiato per buona parte dell’intervista sui film porno, facendo osservazioni come “Ma hai fatto film come quelli con Rocco Siffredi?” o “Per anni ti abbiamo vista mezza nuda per strada che ti alzavi il vestito senza mutande!”, “Hai messo da parte un po’ di soldini ma non con i porno vero?” e ancora “Il bipolarismo è finito totalmente o no?”, dimostrando non solo di voler insistere sull’aspetto più pruriginoso – quello per cui la Tommasi vorrebbe l’oblio – ma di aver intervistato una ragazza affetta da disturbo bipolare, senza essersi neppure informata sulla malattia. “Ora che sei guarita..”, le ha detto a un certo punto. “Non posso guarire” l’ha interrotta correttamente la Tommasi. Perché no, dal bipolarismo non si guarisce. E neppure da un certo cinismo mascherato da buone intenzioni che si serve della malattia mentale per alzare lo share. Il consenso in politica. Il volume delle risate”.