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Omicidi d’onore e vendette, risolta la faida familiare di Napoli est

Una faida familiare nata da un omicidio d’onore, proseguita con una vendetta trasversale e risolta, dal punto di vista investigativo, dopo ben 14 anni. Questa mattina i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal locale GIP su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Giuseppe Zappella, 33 anni, ritenuto responsabile di omicidio e detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo.

Il provvedimento cautelare è stato emesso dopo una intensa ed articolata attività di indagini, coordinata dalla DDA partenopea, che ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in relazione all’uccisione di Aldo Pezzella, 22 anni, avvenuta davanti al Bar Monaco a San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli, il 21 febbraio 2005. Pezzella era il figlio di Luigi Pezzella che tre anni prima uccise a colpi di pistola il 43enne Ciro Zappella, zio di Giuseppe, a causa di una relazione con la propria figlia. Dopo l’omicidio l’uomo si consegnò alla polizia.

Gli elementi indiziari a carico dell’indagato sono stati acquisiti grazie alle attività di intercettazione, telefoniche ed ambientali, attivate nell’immediatezza dei fatti. Poche ore dopo l’uccisione del giovane Aldo Pezzella, le forze dell’ordine intervenivano presso il garage in uso ad Antonio Zappella, padre di Giuseppe, laddove si erano presentati sei uomini armati che esplodevano colpi d’arma da fuoco ed appiccavano un incendio che distruggeva gli automezzi custoditi all’interno.

Dopo l’omicidio l’allora 19enne Giuseppe Zappella si rendeva irreperibile raggiungendo dapprima il basso Lazio, poi l’Emilia Romagna e quindi in Messico per evitare ritorsioni dei Pezzella i quali si erano organizzati con apposite ronde nel quartiere di San Giovanni, per individuare e colpire beni e persone legate ai Zappella.