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Leucemia, Pietro non ce l’ha fatta: “Ragazzo del popolo, è morto senza vizi”

Pietro Russo non ce l’ha fatta. Il 36enne originario di Scampia, periferia a nord di Napoli, si è spento alle 3.30 nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale Loreto Mare di Napoli dove era ricoverato nel reparto di rianimazione a causa di una severa forma di leucemia. Per lui, che necessitava di continue trasfusioni, si era mobilitata nei giorni scorsi anche l’Asl Napoli 1 Centro che aveva raccolto l’appello dei familiari invitando i cittadini a recarsi all’ospedale San Giovanni Bosco per donare sangue.

“Addio fratello – scrive un amico sui socia -. Un altro Angelo di Scampia ha smesso di combattere contro questo terribile male, migliaia ormai sono i casi di morte per questa incurabile malattia nel nostro quartiere. Neanche più l’aria è sana a casa nostra”. Poi il ricordo di Pietro: “Era una persona splendida, un ragazzo del “popolo”, un padre di due figli di 7 e 4 anni. Era un ragazzo che ha trascorso la sua vita lavorando, non ha mai fumato, era astemio, era forte, era un leone, aveva le mani grosse e le spalle forti, sempre solare e con il sorriso dipinto sul viso. Forse è cresciuto nella parte sbagliata del mondo, perché non si può morire così senza vizi. Da lassù un altro angelo scugnizzo accompagnerà i nostri passi nelle strade più tortuose della vita”. I funerali di Pietro sono stati celebrati alle 16.30 di lunedì 23 settembre nella parrocchia Maria Santissima del Buon Rimedio a Scampia.

Per Pietro appena una settimana fa si era mobilitato il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva che, dopo aver lanciato un appello per donare sangue, è stato tra i primi a recarsi il giorno dopo (17 settembre) al San Giovanni Bosco.  “Quando si parla di sangue – sottolineò– ogni donazione fa la differenza, perché purtroppo ci sono pazienti che hanno bisogno di continue trasfusioni. Ecco perché ritengo che donare sia non solo un nobile gesto, ma anche un dovere morale per quanti, in salute, possono aiutare chi è affetto da una patologia importante come la leucemia”. Purtroppo la situazione di Pietro era già compromessa.