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Ucciso sotto casa a colpi d’arma da fuoco, la vittima conosceva i killer

Ferdinando Longobardi aveva 30 anni. Aveva scontato alcuni anni di carcere. L'ombra della guerra di camorra per lo spaccio. È caccia agli assassini

È probabile che Ferdinando Longobardi, chiamato da tutti ‘Nando‘, conoscesse una o entrambe le persone che facevano parte del commando di morte. Il killer e il suo complice hanno agito nella tarda serata di ieri.

Si sono recati presso il rione San NicolaMondragone (in provincia di Caserta) e hanno citofonato presso l’abitazione di Longobardi. Come riportato da Edizione Caserta, la vittima è scesa giù al palazzo credendo di dover affrontare una semplice discussione.

Invece si è trovato di fronte due uomini di cui uno sicuramente armato che ha esploso almeno tre colpi d’arma da fuoco. Il giovane avrebbe tentato la fuga ma i proiettili l’hanno raggiunto all’addome e al petto uccidendolo all’istante.

Sul luogo del delitto le forze dell’ordine hanno rinvenuto un coltello. È probabile che Longobardi si fosse armato prima di uscire di casa. Per gli inquirenti l’omicidio potrebbe rientrare in una faida tra clan emergenti per il controllo dello spaccio di droga.

Il 30enne, uscito da poco di prigione, era il nipote di Francesco Taglialatela, uomo legato al boss Augusto La Torre. Taglialatela è stato protagonista di una vasta operazione che consentì di smantellare il clan La Torre.

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