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Simon Gautier, l’autopsia: “Morto 45 minuti dopo la caduta”. L’Ente parco: “Non è colpa nostra”

Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta. L'esame autoptico: è stata un'emorragia. La difesa dei rappresentanti del Parco del Cilento

Continuano le indagini in merito alla tragica morte di Simon Gautier, lo studente francese disperso e trovato senza vita in un burrone del Cilento dopo nove giorni di ricerche. Gli inquirenti hanno infatti aperto un’inchiesta. L’obiettivo è chiarire la dinamica dei fatti e l’azione perpetrata dalle squadre di soccorso. Intanto, come riportato da La Repubblica, ecco le dichiarazioni dei rappresentanti del Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e Alburni.

Rispettare la morte di un giovane significa anche preferire il silenzio alla mistificazione della realtà solo per il gusto di parlare e di apparire, gettando fango sul lavoro di altri. Si è parlato di sentieri del Parco, senza nemmeno sapere che in quell’area non esiste alcun sentiero del Parco, ignorando totalmente che l’Ente non è proprietario di alcun sentiero, sicché non ha alcuna competenza per la manutenzione o la segnaletica“.

Non possiamo consentire che la lotta quotidiana e incessante contro l’abusivismo edilizio, dimostrata dal numero di ordinanze di demolizione adottate, l’attenzione contro il fenomeno dello smaltimento incontrollato dei rifiuti, l’opera collettiva che stiamo portando avanti con tutti i Comuni sia scalfita da tentativi maldestri e volgari di fare speculazione su una disgrazia. Agiremo personalmente e patrimonialmente contro tutti i responsabili di questo indegno sciacallaggio“.

Voler addebitare a qualcuno, la morte di un giovane, che per sfortuna e imprudenza è andato incontro ad un destino crudele, è decisamente vergognoso. Abbiamo già provveduto a querelare chi sta tentando, evidentemente in malafede, di legare il nome del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni alla tragedia di Simon Gautier, dicendo falsità assolute“.

Oggi è stato reso pubblico anche l’esito dell’esame autoptico: “Sono state riscontrate fratture esposte e composte ad entrambi gli arti inferiori ed il laceramento di tessuti. L’emorragia avrebbe avuto origine dalla gamba sinistra che presentava rotture dei principali vasi“. Secondo quanto riportato da Il Mattino, Simon sarebbe deceduto circa 40 minuti dopo la caduta a causa di una gravissima emorragia interna.

IL RITROVAMENTO – Il giovane aveva organizzato un viaggio in alcune località della provincia di Salerno. Le operazioni condotte da una squadra di tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico sono state completate la mattina del 19 agosto.

Una volta presa, la salma è stata adagiata sopra una barella e affidata alla Guardia costiera. Quest’ultima l’ha portata presso un’imbarcazione ferma al porto di Policastro. Il corpo senza vita di Simon sarà a disposizione dell’autorità giudiziaria che ne ha disposto l‘autopsia. Il risultato dell’esame autoptico farà luce sulle cause della morte del giovane.

GLI AMICI –  “Sono stati compiuti errori fin dall’inizio, da quando è partita la macchina dei soccorsi. Abbiamo tanta rabbia. Si poteva e si doveva fare di più e, soprattutto, quello che è stato fatto negli ultimi giorni bisognava farlo fin dal 9 agosto. Non siamo convinti che il prosieguo delle indagini per appurare i dettagli dell’incidente vengano effettuate nel migliore dei modi. In Francia sicuramente si sarebbe operato meglio. Vorremmo portarci via subito la salma del nostro Simon“.

Dunque, non c’è stato nessun lieto fine per la tragica storia che ha avuto come sfortunato protagonista Simon Gautier, il 27enne studente francese disperso da nove giorni in Cilento. Il corpo senza vita del giovane è stato trovato all’interno di un burrone in una zona di Belvedere di Ciolandrea, nel comune di San Giovanni a Piro nel Cilento, in provincia di Salerno. Come riportato da La Repubblica, sono in corso le operazioni di recupero del corpo.

I LUPI E LE TRACCE DI SANGUE – È stata di questa mattina un’altra notizia, un aggiornamento relativo alla vicenda di Gautier. Infatti, secondo quanto riportato da Il Mattino, il giovane avrebbe rischiato e essere sbranato da un branco di lupi. A trovare le tracce, invece, sono stati i carabinieri. I militari l’hanno fatto lungo un sentiero nei pressi della spiaggia della Molara a Scario. Proprio su questa parte di costa Gautier aveva organizzato il suo viaggio. Terribile il suo ultimo messaggio inviato tramite SOS ai soccorsi: “Aiutatemi, sono finito in una scarpata e ho le gambe fratturate. Vedo il mare ma non so dove sono. Se non verrete a prendermi morirò“.

LE RICERCHE E LE ISTITUZIONI – Le operazioni di salvataggio sono state condotte da parte di: Forze dell’ordineGuardia costiera e Protezione civile. Le squadre di soccorso hanno avuto il supporto di droni ed elicotteri.

Quando ho appreso la notizia che il 27enne sarebbe partito da Policastro mi sono attivato immediatamente con la polizia municipale per visionare i filmati della videosorveglianza comunale e, a distanza di alcune ore, siamo riusciti ad individuare alcune immagini del ragazzo. Giovedì scorso, alle 16.10 Simon è arrivato alla stazione ferroviaria di Policastro Bussentino, poi si è incamminato verso il porto e alle 16.44 si trovava alla foce del fiume Bussento dove ha acquistato delle bottigliette d’acqua. Adesso – continua – abbiamo la certezza che Simon sia partito realmente da Policastro. Questo può essere utile anche per un eventuale intervento dei cani molecolari“, queste sono state le dichiarazioni del sindaco Giovanni Fortunato riportate da La Repubblica.

Aveva affermato il primo cittadino: “La macchina dei soccorsi in questo momento funziona a pieno ritmo ma è necessario incrementare ancor più le ricerche. Simon aveva con se acqua e alimenti, questo significa che c’è ancora la possibilità di trovarlo vivo”.

E dalla Prefettura avevano rassicurato. “Abbiamo messo in campo tutti gli uomini e i mezzi necessari. Si sta facendo davvero tutto il possibile. Purtroppo l’area interessata dalle ricerche è vasta ed impervia, e presenta pareti rocciose e dirupi a picco sul mare“.

L’APPELLO DELLA MADRE DI SIMON – “Abbiamo bisogno di speleologi, alpinisti e vigili del fuoco addestrati per la montagna che sappiano recarsi anche nelle aree ai più inaccessibili. Sono sicura che Simon è precipitato, potrebbe essere in un crepaccio. Ho accesso al computer e all’itinerariodi mio figlio. Sappiamo dunque in quale zona si trova. Nonostante la buona volontà e il loro aiuto, i soccorsi italiani non sono sufficienti per esplorare quest’area. I loro droni e gli elicotteri non possono individuare Simon nel caso in cui fosse precipitato in un crepaccio. Sei giorni dopo la sua richiesta di aiuto, in cui dice di avere le gambe rotte, abbiamo bisogno che la Francia e l’Italia ci forniscano l’aiuto necessario. Voglio aiuto. È insopportabile sapere che gli siamo vicini ma non abbiamo l’aiuto necessario per trovarlo“, queste sono state le parole di Delphine Gautier.

Simon Gautier, l'autopsia fondamentale per l'inchiesta. L'Ente parco: "Non è colpa nostra"