Le rivelazioni di Sergio Brugiatelli: "Non sono nè un pusher nè un informatore"
Tanti i punti oscuri sulla triste vicenda che ha riguardato il carabiniere Mario Cerciello Rega. Il miliare è stato ucciso a coltellate lo scorso venerdì a Roma da un giovane turista americano, Lee Finnegan Elder.
Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, sono stati mostrati i filmati del sistema di video sorveglianza di alcune telecamere installate vicino al luogo del delitto. Nelle immagini non si vede la figura di Cerciello Rega e neanche l’aggressione nei suoi confronti.
Sono visibili, invece, Lee e l’amico Gabriel Christian Natale-Hjorth che arrivano all’appuntamento con Sergio Brugiatelli e poi la loro fuga. Secondo il quotidiano di via Solferino, “ufficialmente Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale sono in servizio, presenti all’una di notte in piazza Mastai dove Brugiatelli racconta di essere stato derubato del borsello. Vanno via e poi vengono richiamati quando devono andare con lo stesso Brugiatelli a tentare di recuperare quanto gli è stato portato via“.
Ma la versione sarebbe smentita da alcuni aspetti, oltre alla chiamata di Brugiatelli al 112, anche da quello relativo alla posizione del collega di Rega, Andrea Varriale. Per il Giudice per le indagini preliminari (GIP) Chiara Gallo soltanto Varriale era in piazza. Di conseguenza va chiarito “l’essere stato in servizio” di Cerciello Rega.
Intanto sarà necessario chiarire il ruolo di Brugiatelli. Proprio oggi quello che è stato derubato dai due giovani americani e identificato come il mediatore, il pusher e l’informatore, ha rilasciato alcune dichiarazioni.
“Non mi addentro nei fatti della notte tra il 25 e il 26 luglio, ma desidero chiarire che non sono un intermediario di pusher nè, tanto meno, un informatore delle forze dell’ordine. Ho letto e sentito dai media sulla vicenda curiose e false ricostruzioni che proseguono anche dopo la conferenza stampa degli inquirenti. Queste righe le scrivo per rendere onore all’uomo valoroso che, con il suo lavoro di carabiniere, ha salvato la mia vita e purtroppo perso la sua. Ai familiari del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, alla sua giovane moglie, vanno le mie sincere condoglianze“, queste le parole di Sergio Brugiatelli contenute in una nota diffusa dal suo legale, l’avvocato Andrea Volpini.
Che continua: “Nel borsello rubato, oltre al documento d’identità, c’erano anche le chiavi della casa dove vivo con mio padre, che è molto malato, mia sorella e mio nipote. Ho avuto paura che potessero far del male a me e soprattutto a loro, e per questo ho chiesto aiuto al 112. Le stesse minacce che avevano rivolto a me, sono state ripetute poco dopo, quando, con il telefono in viva voce, ho richiamato di fronte ai carabinieri il mio numero di cellulare“.