Dipendenti ripresi in più video. Il commissario Iervolino: "Penalizzati lavoratori instancabili"
C’è anche un ragazzino, di circa 12 anni, immortalato dalla telecamere mentre si presente nel reparto al posto della madre per marcare il badge. Oltre a lui, medici, centralinisti, infermieri e amministrativi (tra cui un sindacalista e un consigliere comunale) timbravano il cartellino per poi allontanarsi senza rispettare l’orario lavorativo nell’ospedale più grande del Sud Italia. E’ un vero e proprio terremoto mediatico quello travolto questa mattina l’azienda ospedaliera Cardarelli.
Ben 62 i dipendenti raggiunti da una notifica di conclusione di indagini perché ritenuti responsabili di concorso in truffa aggravata dopo essere stati immortalati dalla telecamere installate dagli agenti del Commissariato Arenella a marcare il badge (anche per altri colleghi).
Addirittura – secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Napoli e andate avanti dal 2015 al 2018 – in un’intera unità operativa complessa, quella di oncologia, sarebbe stata registrata l’assenza in contemporanea di ben 8-9 infermieri. Coinvolto anche un medico in servizio in oncologia e un altro del reparto di pneumologia.
LA DIREZIONE DELL’AZIENDA – Sulla vicenda è intervenuta Anna Iervolino, commissario straordinario del Cardarelli: “Se ci sono dei comportamenti scorretti è bene che vengano individuati e sanzionati, perché la leggerezza o la mancanza di senso civico di pochi finiscono poi per penalizzare il buon nome e tutta la squadra del Cardarelli, fatta di grandi professionisti e lavoratori instancabili. In questo senso mi sento di ringraziare la magistratura che è sempre, come in questo caso, pronta a raccogliere le segnalazioni che arrivano da questa direzione generale per poi portare luce nelle zone grigie”.
Si conclude così, si legge in una nota del nosocomio napoletano, “un percorso di indagini iniziato più di quattro anni fa, sotto la direzione di Ciro Verdoliva, oggi commissario straordinario dell’Asl Napoli 1 centro, e proseguito nel segno di una continuità d’intenti con l’attuale management aziendale”. “Il nostro compito come amministratori di questa azienda – spiega Iervolino – è anche quello di vigilare con rigore sul rispetto delle regole e sulla trasparenza di tutto ciò che accade”. Ed è proprio per dare trasparenza al lavoro dei 3.000 dipendenti del Cardarelli che a partire dal 2017 il management aziendale ha intrapreso il percorso amministrativo e tecnico per il passaggio ai marcatempo con il rilevamento delle impronte digitali. “Una misura – conclude Iervolino – che è stata accolta di buon grado dalla stragrande maggioranza dei nostri dipendenti, proprio perché consente di eliminare qualsiasi ombra di dubbio sul rigoroso rispetto degli orari di lavoro. Distinguendo chi ci mette l’anima da quanti credono di fare i furbetti”. L’Azienda ha già provveduto ad avviare i procedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti coinvolti nell’indagine e si costituirà parte civile nel procedimento penale.
“LICENZIATELI” – “Questi signori non hanno capito che la musica è cambiata. Non solo andremo a scovare ogni episodio del genere, io chiedo per questi farabutti il licenziamento immediato”. Lo afferma il ministro della Salute, Giulia Grillo che aggiunge: “Nessuna tolleranza coi farabutti del cartellino che prendono in giro lo Stato, rubano lo stipendio e vengono meno ai loro doveri rispetto a chi sta male. Fuori i disonesti dalla sanità”, conclude il ministro.