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Offerta di lavoro senza risposta a Napoli, titolare bar: “Rifiutano 800 euro, colpa del reddito di cittadinanza”

“Cercasi barista in zona Corso Vittorio Emanuele e Pianura. Comincia così l’annuncio di lavoro pubblicato sui social da Danilo Volpe, proprietario di un bar nel centro di Napoli. Annuncio che ha avuto poche risposte e che ha lasciato stupefatto il giovane esercente.

“Fino all’anno scorso appena si liberava un posto si faceva la fila per prenderselo, c’era già il rimpiazzo. Adesso non trovo nemmeno un ragazzino pronto a imparare il mestiere” ha ammesso in un’intervista a Il Mattino. “Mi sono collegato ad internet e ho postato più volte la richiesta di personale su Facebook, sulla pagina del mio esercizio. Ma nessuno ha risposto. Allora sono entrato sui siti specializzati per la ricerca di lavoro. Ho mandato molte mail, ho ricevuto poche risposte. Molti hanno rinviato, qualcuno è venuto. Contemporaneamente ho fatto correre la voce tra le mie conoscenze”.

Il tipo di impiegato che Volpe cerca è qualcuno che possibilmente abbia lavorato nello stesso settore in passato: “Ho bisogno soprattutto di gente che sappia preparare il caffè e tenere pulite le macchine. Quando è possibile cerco dipendenti che abbiamo frequentato istituto l’alberghiero. Non posso pretendere laurea, ma ho sempre puntato su persone che abbiano già lavorato altrove per qualche anno. Nel nostro mestiere poi, conta anche il sapere fare. Il barista deve ispirare fiducia e sicurezza. Prendere il caffè deve essere un piacere”.

Qualche colloquio in effetti c’è stato, ma nessuno ha avuto successo. “Qualcuno ha rinviato, altri hanno detto che non vale la pena di lavorare per ottocento euro al mese e mi hanno spiegato che potevano guadagnare di più in altri modi”. Ma quale potrebbe essere la causa di questi continui rifiuti? “Il sospetto che aspirassero al reddito di cittadinanza viene – ha confessato Volpe –  anche perché in passato non ho mai avuto questo problema. Negli ultimi cinque mesi si sono licenziate tre persone, due solo nell’ultima settimana. Certo, cambiare è possibile, ma tanti licenziamenti in un’azienda che è sul mercato da trent’anni, non erano mai capitati”.

Il sospetto che potrebbe dipendere da un salario troppo basso, secondo l’uomo, non regge. “I miei esercizi sono nel centro di Napoli e noi siamo controllatissimi, quindi applichiamo alla lettera il contratto di lavoro. Il compenso previsto è di 800 euro di lavorare dalle 6.30 alle 14.30 o dalle 14.30 alle 20.30″ spiega il proprietario. “E nel nostro mestiere si contano molto le mance. Calcolando anche quelle si arriva anche a 1200 euro al mese. Più o meno la stessa cifra che guadagno io come titolare. Ma forse, se c’è la possibilità di intascare un po’ di meno senza lavorare, qualcuno ha la tentazione di lasciare perdere”. Aumentare lo stipendio è fuori discussione, perché così facendo “non avrei altra strada che alzare i prezzi. E invece oggi Napoli è una delle città dove la vita costa di meno. Anche per questo abbiamo tanti turisti”.