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Concessioni suolo ‘lumaca’, imprenditori vittime della burocrazia del Comune di Napoli

A causa della burocrazia la città perde importanti risorse economiche

A Napoli, da qualche mese, c’è un vero e proprio problema in merito alle concessioni per l’occupazione di suolo pubblico. Infatti sono tanti gli imprenditori che lamentano la lentezza nel rilascio, se non proprio un blocco dallo scorso novembre.

C’è chi sta aspettando da più di sei mesi una risposta dall’ente comunale predisposto per l’eventuale concessione di suolo pubblico. Secondo quanto riferito da un imprenditore a VocediNapoli.it, “dalla fine del 2018 gli uffici del Comune di Napoli hanno imposto uno stop al rilascio delle autorizzazioni. Sono intervenute due proroghe (a dicembre e aprile ndr) e nonostante l’intervento del vicesindaco continuano ad essere prorogate solo quelle esistenti ma non sono state rilasciate nuove autorizzazioni, con gravi danni per tutta la categoria“.

Tuttavia, per molti dei commercianti che sono in attesa di una risposta, è iniziato il classico gioco dello “scarica barile“, ovvero del palleggio delle responsabilità da parte degli uffici competenti. Gli imprenditori che hanno fatto regolare richiesta sarebbero vittime di una sorta di “conflitto” tra politici, tecnici e dirigenti.

Basterebbe una firma per sbloccare la situazione ma alcuni funzionari stanno richiedendo un approfondimento della documentazione – prosegue l’imprenditore -. In particolare il casellario giudiziario che tutti abbiamo già presentato all’avvio dell’attività…“. Ma la cosa che rallenta ancor di più è la modalità secondo cui è stata richiesta la documentazione “La richiesta del certificato non è stato fatto via pec ai singoli commercianti ma è stato richiesto, caso per caso, alla Procura. Cosa che, naturalmente, rallenta ancora di più il tutto“. Burocrazia lumaca che porta a gravi disagi per gli imprenditori, ma anche per il Comune di Napoli che non può incassare quanto dovuto per l’occupazione di suolo pubblico.

AUTORIZZAZIONI E DEHORS – La normativa dipende dalle zone (A: storica con beni UNESCO, da preservare e quindi con più limiti per i commercianti; B: tutte le aree non comprese nella zona A) e dal tipo di installazioni che l’esercente vuole applicare sul suolo da occupare. Vi sono quattro tipologie, esse cambiano se l’imprenditore vuole utilizzare sedie e tavolini, gazebi o sgabelli, funghi. L’obiettivo è far coincidere l’aspetto economico con la tutela dello spazio pubblico (oltre che con le esigenze dei residenti).

Ma adesso vediamo un pò come funziona il sistema delle procedure per richiedere e ottenere l’autorizzazione. Il 10 maggio il Comune di Napoli ha comunicato attraverso il vice sindaco Enrico Panini le Linee guida per dehors nel centro storico di Napoli. La documentazione è stata ottenuta grazie al lavoro congiunto del Comune di Napoli, con la Soprintendenza Archeologica, il Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Napoli Federico II e la Camera di Commercio. Il progetto ha avuto inizio il 2 agosto 2017.

LE CONCESSIONI – Le concessioni di occupazione del suolo pubblico, in base alla durata, si distinguono in temporanee (di durata inferiore a 365 giorni) e permanenti (di durata superiore o uguale a 365 giorni). Al fine di ottenere l’autorizzazione il contribuente deve presentare istanza all’Ufficio Concessorio competente in base alla tipologia dell’occupazione richiesta:

– Per le occupazioni temporanee il procedimento di rilascio della concessione si definisce entro 30 giorni dalla presentazione della domanda.
– Per le occupazioni permanenti il procedimento di rilascio della concessione si definisce entro 90 giorni dalla presentazione della domanda.

A CHI CHIEDERLE –  Per quanto riguarda la richiesta di autorizzazione per l’occupazione di spazi antistanti alla propria attività commerciale o di suolo pubblico connesse all’edilizia (ponteggi, passi carrabili, mostre, vetrine, pensiline e tende, ecc), bisogna fare riferimento alla propria Municipalità.

Invece, per “occupazioni di suolo pubblico per spazi antistanti gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande; per occupazioni di suolo pubblico per rivendite di giornali e riviste, chioschi per la somministrazione di alimenti e bevande e chioschi non alimentari; per occupazioni di suolo pubblico per manifestazioni pubbliche e spettacoli su assi viari principali“, è necessario rivolgersi alla Polizia Amministrativa i cui uffici sono a piazza Cavour.

La pratica è poi curata dallo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) i cui operatori si interfacceranno con i richiedenti. Dal gennario 2018 lo sportello ha iniziato ad occuparsi anche delle attività commerciali proprie al settore della ristorazione per la somministrazione di cibi e bevande.

IL “CASO BAROQ” – Tutta la vicenda è incentrata sul “marciapiede fantasma” antistante la chiesa di Santa Maria della Vittoria. Proprio di fianco c’è il bistrot di cui è socio Claudio De Magistris fratello del sindaco. Già due anni fa ci furono molte polemiche sull’apertura del locale da parte di Dema Junior. Poi, è emerso che un socio proprietario di Baroq aveva fatto richiesta al comune per fare dei lavori a proprie spese sull’intera area davanti al bistrot.

La cosa sarebbe potuta avverarsi grazie al progetto “Adotta una strada“. E l’autorizzazione è arrivata lo scorso novembre con il parere decisivo del vice sindaco (De Magistris Senior non ha voluto esprimersi a causa di un eventuale conflitto di interesse). Poi lo studio di fattibilità, al quale è seguita l’approvazione delle linee guida per i dehors, ha previsto l’allargamento di questo marciapiede. Di conseguenza, una volta terminati i lavori, De Magistris Jr. potrà fare richiesta ufficiale per la concessione. In merito, giorni fa, il presidente della I Municipalità Francesco De Giovanni ha dichiarato:

Incredibile, queste carte le ha prodotte qualcuno in grado di prevedere il futuro. Laddove c’ è un parcheggio con strisce blu è già disegnato un ampio marciapiede. E su quel marciapiede che ancora deve essere costruito sono già previsti due gazebo a disposizione di un locale. Ah, a proposito, di quel locale è socio anche il fratello del sindaco. Ora capite perché quel documento contiene qualcosa di innovativo? Perché s’ è portato avanti con il lavoro. Hanno saputo leggere il futuro e capire che il parcheggio sparirà e che il bistrot del fratello del sindaco presenterà una richiesta di occupazione di suolo. Non so come abbiano fatto ma sono stati davvero eccellenti a prevedere tutte queste cose“.

Concessioni lumaca ma per il fratello del sindaco è stato "previsto il futuro"