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Le ultime ore di vita di Giuseppe, il racconto orribile della madre: “Tramortito ma ancora respirava”

Emergono nuovi dettagli raccapriccianti nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato nei giorni scorsi la madre di Giuseppe Dorice in carcere. Il bimbo ucciso di botte dal compagno Tony Essobti Badre, 25 anni, poteva essere salvato ma nessuno, a cominciare proprio da Valentina Casa, 31 anni, ha provato a farlo. Responsabili anche le maestre della scuola frequentata dal piccolo di 7 anni e dalla sorellina di un anno più grande.

Sapevano delle violenze perché informati dalla stessa ragazzina, vedevano lividi ed ecchimosi varie ma, a parte una nota risalente a dieci giorni prima di quel drammatico 27 gennaio e finita nel dimenticatoio per volere della preside, non hanno mosso un dito per salvare i due bambini dall’orribile mondo in cui erano costretti a vivere.

Nella puntata di “Chi l’ha Visto?” andata in onda mercoledì 17 aprile, è stata approfondita la deposizione della madre dei bambini, arrestata la scorsa settimana con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi, dalla crudeltà e dall’abuso delle relazioni domestiche, nei confronti del figlio Giuseppe, di tentato omicidio aggravato dalle medesime circostanze nei confronti della figlia Noemi e di maltrattamento aggravato nei confronti dei tre figli.

Oltre a pulire il sangue e gettare le ciocche dei capelli, la donna poteva chiamare i soccorsi ma non l’ha fatto lasciando agonizzante il piccolo Giuseppe sul divano di casa. La sua versione è sconcertante:

“Tony aveva impugnato una mazza della scopa e togliendo la spazzola ha iniziato a colpire più volte Giuseppe. Lo colpiva al volto, sulla testa, sul collo e all’addome. Lo colpiva anche con calci e schiaffi. Giuseppe piangeva e perdeva sangue dalla testa, nel bagno è caduto con il volto tumefatto. Era a terra tramortito e lui (Tony, ndr) lo colpiva con la mazza e dei cazzotti. Ho provato a difenderlo ma Tony mi ha allontanato con un morso sulla nuca per farmi stare ferme. Ho visto Giuseppe sfinito dai colpi, gli ho lavato la faccia e asciugato il viso e pulito il sangue con l’asciugamano, utilizzandone un’altra anche per la sorellina, colpita da Tony. Giuseppe era a terra nel bagno, l’ho preso e portato nella sua camera. L’ho adagiato sul letto vicino alla finestra. Perdeva del sangue dalla testa, stava molto male ma ancora respirava. Ho deciso di portarlo in cucina per capire se riuscisse a riprendersi. Mi ha chiesto dell’acqua, respirava a fatica, non riusciva a tenere la testa alzata perché forse Tony gli aveva rotto la spalla o il collo. Non ce la faceva a stare in piedi, così l’ho adagiato sul divano. Era pieno di lividi sulla parte superiore delle testa e sul copro. Ancora usciva il sangue. Tony dopo aver fatto tutto questo è uscito per comprare delle garze e delle creme per medicare i bambini. Me le ha portate e dopo è uscito di nuovo prima che arrivassero sua madre e suo fratello”.

La deposizione dell’orrore vissuto nell’abitazione di via Marconi la mattinata di domenica 27 gennaio. Bimbi picchiati a morte perché facevano baccano, avevano danneggiato il letto e Tony non riusciva a dormire. Parole che Federica Sciarelli, conduttrice del programma in onda su Rai 3, ha chiarito: “Non è vero, ha ricevuto il morso perché inavvertitamente aveva colpito il suo piede nudo. E poi non ha chiamato l’ambulanza. Forse avrebbe potuto salvarlo”.