Domani, mercoledì 17 aprile alle ore 15.45, la Sala dei Baroni ospiterà l'evento "ovale". Presenti i figli di Fusco e il sindaco De Magistris
Il rugby protagonista a Napoli. La storia partenopea di questo sport andrà in scena domani, mercoledì 17 aprile alle ore 15.45, al Maschio Angioino. La prestigiosa Sala dei Baroni spalancherà le sue porte ad una leggenda che non è più tra noi ma il cui ricordo vivrà per sempre: Elio Fusco.
Nel luogo più rappresentativo del castello che svetta tra il porto e piazza Municipio, sarà presentato il libro “Chiamatemi Elio“, scritto dal figlio di Elio Fusco, Giggetto ed edito da De Frede. Il romanzo racconta la vita da padre, da atleta e da allenatore di un uomo che ha rivoluzionato il rugby italiano, partendo proprio da Napoli.
Elio Fusco è stato un grande mediano di mischia. Leader della Partenope negli anni ’60, Fusco da capitano, portò la squadra napoletana alla vittoria di due memorabili scudetti, nel 1965 e nel 1966. La sua capacità di creare e inventare un tipo di gioco innovativo e moderno fu decisiva per la conquista di quei due trofei.
Fusco è stato come una sorta di “Avanguardia Ovale” apprezzata anche a livello nazionale. Con la maglia dell’Italia, il campione napoletano ha giocato 11 partite di cui una indimenticabile a Grenoble in Francia, dove gli azzurri persero all’ultimo minuto per 12 a 14.
Una volta appesi gli scarpini al chiodo, Fusco non ha mai abbandonato il campo con i caratteristici pali ad “H“. Il fuoriclasse ha continuato a frequentare la società dei “Cavalli di Bronzo” diventandone anche allenatore tra gli anni ’90 e 2000. Un uomo che ha vissuto a pane, rugby e famiglia fino alla fine dei suoi giorni.
Quando c’è stata la sua scomparsa, il 14 ottobre 2009 a causa di una crisi cardiaca, il mondo dello sport locale e nazionale ha perso una delle sue luci più luminose. Nel libro sono tante le testimonianze di amici, giocatori e giornalisti che hanno voluto dare il proprio ricordo di Elio Fusco.
Per l’occasione, gli sarà conferita la Civica Benemerenza alla memoria. Presenti anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il presidente del Consiglio Comunale del capoluogo partenopeo, Alessandro Fucito, e personalità del mondo politico, della cultura e dello sport.
Ad oggi la figura di Elio Fusco è più viva che mai. A Napoli la palla ovale resterà sempre associata al suo ricordo. La voglia di rugby, nel capoluogo partenopeo, continua ad essere forte grazie al lavoro dei figli Alessandro, Giggetto e Annibale e dei suoi nipoti Emilio e Alessandro.
Proprio questi ultimi due, giovanissimi, sono nel radar di importanti club ed hanno già indossato la maglia della nazionale italiana Under 21. Il primo, dopo un’esperienza in Francia, gioca nel Top 12 (massimo campionato italiano).
L’altro, dopo la formazione agli Amatori Napoli Rugby (proiettati in Serie A e allenati dal papà Lorenzo Fusco, altro parente di Elio) e nell’Accademia regionale di Benevento, milita nell’Accademia Nazionale “Ivan Francescato“. Buon sangue non mente.