Si sono verificati momenti di tensione durante la manifestazione a Napoli contro il cambiamento climatico (“Friday for future“) che ha visto scendere in strada migliaia di studenti, così come è avvenuto in tantissime piazze di tutto il mondo.
Il corteo “pacifico e colorato” è stato inizialmente bloccato prima del suo arrivo in piazza del Plebiscito dove alle 15 è atteso il ministro dell’Interno Matteo Salvini per il comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico. Il timore di eventuali contestazioni avrebbe spinto il Questore ad evitare un contatto tra i manifestanti e il leader della Lega.
Si sono vissuti momenti di tensione tra i manifestanti e i poliziotti in assetto antisommossa, poi tutto è rientrato ed è stato consentito al corteo, alle 13.15, di arrivare in piazza del Plebiscito.
Il corteo, sarebbero almeno 20mila i partecipanti, è partito questa mattina da piazza Garibaldi, con un Flash mob organizzato da Legambiente con tutti i ragazzi con il viso coperto da maschere di pinguini e orsi, animali a rischio per il surriscaldamento del pianeta.
I PARTECIPANTI – A sfilare per le strade del centro di Napoli studenti, associazioni, sindacati e tanti cittadini oltre a una delegazione dell’Ordine degli psicologi della Campania. Secondo la presidente Antonella Bozzaotra “il fatto che il Fridays For Future nasca principalmente dall’iniziativa di giovani e studenti ci offre una grande speranza e ci dice che le nuove generazioni hanno una visione corretta di come deve orientarsi il futuro del nostro pianeta”.
RIDURRE EMISSIONI C02 – Nel giorno dello ‘sciopero del clima’ Anea (Agenzia Napoletana Energia e Ambiente) ha calcolato il cammino che dovrebbe intraprendere la città di Napoli per raggiungere l’obiettivo posto dall’Onu dell’abbattimento del 50% delle emissioni di Co2 entro il 2030. A Napoli vengono prodotte annualmente 3 milioni di tonnellate di anidride carbonica, quindi l’obiettivo è tagliarne 1,5 milioni di tonnellate in dieci anni.







