Anna Tatangelo ha partecipato alla 69esima edizione del Festival di Sanremo con la canzone “Le nostre anime di notte”, un brano dedicato alla crisi avuta con il compagno Gigi D’Alessio, crisi recentemente superata anche e soprattutto per amore del figlio Andrea. La cantante si è classificata al 22esimo posto, il terzultimo della classifica.
A Domenica In, il giorno dopo la finalissima sul palco del’Ariston, Lady Tata è stata attaccata dai giornalisti, ma la bella artista si è saputa difendere mostrando un carattere forte e sottolineando che adesso non ha più 17 anni, ma 32, è una donna matura e una mamma e sa bene come rispondere alle solite critiche. Durante la finale, Anna si è lasciata andare sul palco, non riuscendo a trattenere le lacrime e spiega il motivo per cui ha pianto durante la ultima esibizione a Sanremo: “Mi sono emozionata perché è come se nella mia mente fossero riafforate tutte le esperienze passate qui”.
E’ Andrea Lanfranchi, presente in studio in qualità di critico musicale, ad accendere la polemica quando le ricorda che in passato le sue canzoni venivano definite “trash“. Anna non apprezza per nulla questo commento, tanto che risponde: “Allora vorrei che il mio futuro e il mio presente fosse trash”, commenta la cantante. Quest’ultima ci tiene a precisare che proprio il brano Ragazza di periferia, che fu definito trash in passato, l’ha portata a dov’è ora. Pertanto, Anna ringrazia proprio quella canzone, con grande soddisfazione. Ma ci tiene anche a fare una precisazione al critico: “Io sono più contenta quando un giornalista dice “per me”, dire trash come fosse un giudizio di tutti è sbagliato”.
In segno di tregua Anna regala il disco al critico e scrive: “La musica unisce, non divide mai”. E su Instagram, dopo aver abbandonato il palco dell’Ariston, la cantante ribadisce il concetto.
