Critiche anche all'animazione, Guarnieri: "Assaggio traumatico ma aspettiamo"
Annunciata da Mediaset sin dal 2015, la serie animata “Adrian”, con protagonista Adriano Celentano ha, nel bene e nel male, generato forti aspettative nei telespettatori, soprattutto alla luce dei grandi nomi coinvolti nel progetto come il celebre illustratore Milo Manara e il premio Oscar Nicola Piovani, compositore delle musiche di “La vita è bella”.
La serie ha finalmente visto la luce lunedì su Canale 5, generando 4 milioni 544mila spettatori, pari al 19.08% di share. Durante la prima puntata di “Adrian”, però, un dettaglio ha catturato l’attenzione dei telespettatori partenopei: la Napoli del 2068 immaginata dai creatori della serie è una tetra megalopoli nella quale la criminalità organizzata la fa da padrone. In una scena della serie è possibile vedere un’enorme grattacielo sul quale campeggia la scritta “Mafia International”.
Questo dettaglio ha subito causato l’indignazione di molti telespettatori, che hanno considerato questa scelta come discriminatoria nei confronti della città di Napoli, che sarebbe ancora una volta considerata come l’epicentro della criminalità in Italia.
Oltre alle critiche di tipo ideologico, in molti sui social si sono lamentati della qualità della serie in sé, a partire dalla sceneggiatura, considerata da alcuni poco lineare, fino ad arrivare a commenti negativi sull’animazione stessa: “Pessima, disegni ben fatti e colorati ma privi di vita”.
Più cauto è stato Marino Guarnieri, regista del film del 2017 “La Gatta Cenerentola”, che in un post su Facebook ha invitato a non esprimere giudizi a priori sulla serie nonostante “l’assaggio traumatico”: “Evitiamo – scrive – di essere ammiratori o detrattori a prescindere. Ogni operazione ha una storia, una vita propria, un solco del percorso per arrivare al traguardo. Credo che per valutare un’opera essa vada fruita integralmente, quindi dopo le fatidiche otto puntate potrò avere un’idea definitiva”.

