La sua pizzeria è stata oggetto di un raid intimidatorio la notte del 4 gennaio scorso. Quattro proiettili contro la porta d’ingresso di “Terra Mia“, l’attività gestita in via Carminiello ai Mannesi, una traversina di via Duomo a Napoli, da Mario Granieri.
Un gesto chiaro quello della camorra del centro storico di Napoli, in continuo fermento nonostante i numerosi arresti degli ultimi anni. Un avvertimento, anche se lo stesso titolare della pizzeria ha riferito ai poliziotti di non aver mai subito richieste di alcun genere.
Un gesto che avviene pochi giorni dopo il “messaggio” recapitato al market gestito da Biagio D’Antonio a Forcella e che rende sempre più incandescente la situazione.
Un invito particolare arriva da Luigi Carbone, vice presidente della Seconda Municipalità di Napoli (Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, S. Giuseppe). In un lungo messaggio pubblicato sul proprio profilo Facebook, Carbone esprime solidarietà al pizzaiolo Granieri e lancia un appello: “#unapizzadaMario”.
L’invito è riservato alle massime istituzioni partenopee per lanciare un segnale di legalità e vicinanza e “per abbattere il muro che divide i buoni dai cattivi”.
“Quattro membri, quattro proiettili. Quattro le persone che potrebbero dare un bel segnale mangiando assieme una #pizzadaMario per guardarsi negli occhi e caricarsi sulle spalle questo territorio : il Sindaco, il Questore, il Prefetto, il Presidente della Municipalità”.
