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Camorra e corna, duplice agguato per vendicare l’onore del ras: “Non deve vedere mia moglie”

Una storia di tradimenti, di offese all’onore del ras di turno e della relativa punizione culminata con una duplice agguato nel quale un affiliato è morto e un altro è rimasto gravemente ferito.

Questa la pista che seguono gli investigatori, e nello specifico gli agenti della Squadra Mobile di Napoli, dopo l’omicidio di Giuseppe Santangelo, 29 anni, e il ferimento di Fabio De Luca, 30, avvenuti martedì 11 dicembre a San Pietro a Patierno, quartiere a nord di Napoli, mentre si giocava la gara di Champions League Liverpool-Napoli.

Una storia ancora tutta da chiarire e dove De Luca e Santangelo, detto ‘o casalese, entrambi ritenuti vicini al clan Mazzarella, avrebbero pagato un tentativo fallito di mediazione.

Al centro della questione – stando a quanto scrivono Roma e Il Mattino -la moglie di un ras del centro storico. Ras probabilmente detenuto con la consorte che nel frattempo si sarebbe lasciata andare a qualche distrazione di troppo.

Non c’entra dunque la droga, pista inizialmente seguita dagli investigatori in base ai precedenti di Santangelo e De Luca. I due sono stati puniti dopo l’iniziare incarico di avvicinare un loro amico per convincerlo a non frequentare più una donna “che scotta”, mettendo in serio rischio l’onorabilità del ras di camorra.

Il tentativo di mediazione però sarebbe andato male, con tanto di lite e sceneggiate in strada. La vicenda diventa così “virale” negli ambienti della malavita tanto da spingere il ras disonorato, appoggiato dal clan, a decretare la morte dei due “ambasciatori”.