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La Juve, “Calciopoli”, il doping e la lotta contro il cancro: Gianluca Vialli si racconta

La verità dell'ex bomber di Sampdoria e Juventus su quello che è stato il periodo bianconero della sua carriera

Le parole di Gianluca Vialli hanno suscitato due reazioni: una vergognosa dei soliti “criminali” da tastiera che hanno insultato e augurato il peggio all’ex attaccante. Un’altra di stupore e indignazione rispetto alle rivelazioni che hanno riguardato il suo trascorso alla Juventus.

Ecco la parte di intervista, riportata da Tutto Napoli, pubblicata oggi e che Vialli ha rilasciato al Corriere della Sera:

La gestione Moggi costò alla Juve la serie B
Quella Juve avrebbe potuto vincere 6 o 7 scudetti su 10, rispettando le regole. Ma poi la gola ha fatto sì che tentasse di vincerli tutti, non rispettando le regole

Ma lei ha mai avuto la sensazione che gli arbitri vi favorissero?
No. Ne ho anche discusso con i colleghi. Vede, un calciatore tende sempre a pensare che gli arbitri stiano complottando contro la sua squadra. A volte diventa uno sprone a reagire e dare il meglio

Lei fu testimone al processo per doping. La Juve fu assolta, ma venne fuori un largo uso di farmaci
Posso parlare per me. Avrei potuto vivere più serenamente quella vicenda, come altri colleghi. Non ce l’ho fatta. Fu un’ingiustizia

Zeman indicò lei e Del Piero
Non voglio riaprire vecchie polemiche. È possibile discutere se sia meglio per una distorsione dare il Voltaren, o andare 15 giorni in montagna a riposare. Non è possibile mettere in dubbio i risultati di una carriera. All’inizio ci ho sofferto. Poi ho capito che se ti preoccupi di quello che pensano gli altri appartieni a loro

Alla Juve prendevate anche la creatina
Per qualche mese. Come tutti. Lecitamente

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