Chanar è una bambina di 9 anni che arriva da Bagdad a Napoli per un intervento che le salverà la vita. E’ la seconda volta che la piccola fa visita al capolugoo campano per l’intervento di cardiochirurgia a cui si è sottoposta al Policlinico Federico II di Napoli. La bimba ha la sindrome del QT lungo, una patologia cardiaca genetica che può portare morte improvvisa come è accaduto alle due sorelle più piccole di Chanar.
Durante il primo intervento, avvenuto nel 2011, l’equipe del professore Vosa della Federico II realizzò un intervento innovativo, il primo caso al mondo in cui si è applicato un sistema salvavita che consisteva in un dispositivo nell’addome, collegato ad elettrodi sottocutanei che, portandosi fino alla schiena, avevano la funzione di sorvegliare il cuore di intervenire in caso di insorgenza di un’aritmia “maligna”.
Come riporta l’Ansa, il professore Gaetano Palma, ora responsabile della Cardiochirurgia Pediatrica federiciana, coadiuvato dal cardiochirurgo pediatrico Raffaele Giordano e dall’esperto di Elettrofisiologia chirurgica Luigi Matarazzo, hanno sostituito l’intero sistema permettendo alla bambina di essere ancora protetta da eventuali “aritmie maligne”, senza ricorrere all’apertura del torace. L’intervento ha coinvolto l’intera equipe della Cardiochirurgia Pediatrica Federico II, in primo luogo l’anestesista Gaetano Castellano e gli specialisti Sergio Palumbo, Sabato Cioffi e Marco Mucerino. Regia di tutta l’organizzazione è stata Veronica Russolillo, che, tra difficoltà soprattutto burocratiche, è riuscita nell’impresa di realizzare un ponte umanitario che ha coinvolto la Direzione Generale della Federico II, in particolare nella figura dell’assistente sociale Filomena Marra, la Regione Campania e associazioni di volontariato.