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Campi Flegrei, l’allarme degli studiosi: “Il super vulcano si sta caricando”

Pubblicata su Science Advances e che ha visto la collaborazione dell'INGV, della Nanyang Technological University di Singapore e de La Sapienza

Potrebbe eruttare da un momento all’altro. Il super vulcano dei Campi flegrei è al centro di uno studio che visto la collaborazione di Francesca Forni, della Nanyang Technological University di Singapore, di Gianfilippo De Astis, dell’Istituto Nazionale di Vulcanologia (Ingv), e di Silvio Mollo, dell’università Sapienza di Roma.

La ricerca è stata pubblicata su Science Advances e le sue conclusioni sono state affidate a Le Scienze. L’area in questione è caratterizzata da frequenti e spesso forti fenomeni di bradisismo (innalzamento e abbassamento del terreno) che provoca scosse e tremori. Come affermato nello studio: “È un sistema vulcanico in fase di quiescenza, che ha avuto una storia magmatica molto attiva negli ultimi 60.000 anni in cui spiccano due grandi eruzioni: quella cosiddetta dell’ignimbrite campana e quella del tufo giallo napoletano, rispettivamente le due rocce che hanno caratterizzato i depositi di materiale conseguenti alle due eruzioni“.

Insomma, le previsioni non sono molto positive, in quanto i super vulcano si starebbe ricaricando ed è quindi probabile che in un futuro geologico (non è possibile calcolare quando) sarà protagonista di una violenta eruzione o di più micro eruzioni. La ricerca si basa sull’analisi dei campioni di rocce prodotte dal magma relativo a 23 eruzioni avvenute nell’arco di 60.000 anni.

Gli studiosi hanno notato che, “nell’attività dei Campi Flegrei c’è una ciclicità. Successivamente l’alimentazione delle eruzioni si dirada e può avvenire solo attraverso tasche di magma o attraverso l’arrivo di nuove piccole quantità di magma. In ogni caso la tendenza è verso piccole eruzioni come quella del Monte Nuovo. Per dare luogo a una grande eruzione è necessario che il serbatoio di magma si ricarichi e cresca. Il vulcano si trova in una fase di lenta e progressiva ricarica del serbatoio perché il magma dell’eruzione del Monte Nuovo ha caratteristiche simili, ad esempio nella composizione e nel rapporto tra vetro e cristalli, a quelle delle fasi iniziali delle eruzioni che hanno preceduto le due catastrofiche del passato“.