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Papà orco abusa della figlia 12enne che tenta il suicidio ingerendo farmaci

Costringeva la figlia di 12 anni a subire e a compiere atti sessuali tanto da portarla a vivere un disagio interiore culminato, tre anni dopo, con un tentato suicidio dovuto all’assunzione di alcuni farmaci. E’ l’orrore vissuto nel Casertano da una famiglia vittima di un marito e papà orco che per un periodo decisamente lungo si è reso protagonista di maltrattamenti e violenze fisiche nei confronti della moglie e delle due figlie minori, atteggiamenti persecutori per i quali si procede separatamente nell’ambito di un altro processo giunto alla fase dibattimentale.

Per gli abusi di natura sessuale nei confronti della figlia, 12enne all’epoca dei fatti (maggio e giugno 2014), i carabinieri delle stazioni di Alife e Piedimonte Matese, a seguito delle indagini dirette dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone, hanno sottoposto agli arresti domiciliari J.S., 48 anni, ritenuto responsabile di abuso sessuale su minori di anni 14.

Il presunto orco, in un contesto familiare violento, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa, dovuta sia all’età della figlia minore, di circa 12enne all’epoca dei fatti, sia all’affidamento riposto dalla minore nella figura del padre, la costringeva a compiere e subire atti sessuali.

Il procedimento penale trae origine dal tentato suicidio di una minore, che dal giugno all’agosto 2017 veniva ricoverata presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma dopo aver ingerito alcuni farmaci. Le attività di indagine, condotte con estrema tempestività, fondate nell’audizione protetta della vittima nonché nell’audizione di altre persone informate sui fatti, hanno consentito di raccogliere un grave compendio probatorio a carico dell’indagato in ordine ai fatti di abuso sessuale patiti dalla figlia minore.

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