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E’ morto Carlo Giuffrè, Napoli piange il grande attore di cinema e teatro

Il prossimo 3 dicembre avrebbe compiuto 90 anni. Il mondo del cinema e, soprattutto, del teatro piangono la scomparsa di Carlo Giuffrè, l’attore nato a Napoli nel 1928 e noto al pubblico grazie anche al sodalizio artistico con il fratello Aldo, venuto a mancare otto anni fa.

La sua ultima apparizione sul palco è stata nel 2015 con l’adattamento teatrale del film di Steven Spielberg “Schindler’s List“.

IL TEATRO – Diplomatosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica, Giuffrè ha poi iniziato a lavorare con il fratello Aldo in teatro nel 1947. Due anni dopo la coppia debuttò con Eduardo De Filippo. In una fase più matura della sua carriera, insieme al fratello Aldo si avviò di nuovo al repertorio di Eduardo mettendo in scena, anche come regista, “Le voci di dentro”, “Napoli milionaria!”, “Non ti pago” e “Natale in casa Cupiello”.

IL CINEMA – Prestigiose anche le sue apparizioni sul grande schermo Numerose le sue interpretazioni cinematografiche e nelle fiction televisive. Fra queste ultime ricordiamo Tom Jones (1960) e I Giacobini (1962), diretto Edmo Fenoglio.

LA COMMEDIA ALL’ITALIANA – È uno dei volti più caratteristici dell’ultima fase dalla Commedia all’italiana, regalando al genere personaggi come il Vincenzo Maccaluso di La ragazza con la pistola (1968), il Silver Boy di Basta guardarla (1971), il marito cornuto di La signora è stata violentata! (1973) o l’instancabile amante di La signora gioca bene a scopa? (1974). Nel 1971 conduce la ventunesima edizione del Festival di Sanremo.

Nel 2007, in occasione della consegna del tributo alla carriera assegnatogli dal “Premio ETI – Gli olimpici del teatro”, è stato insignito del titolo di Grande Ufficiale dal Presidente della Repubblica e porta in scena un altro grande classico del teatro di Eduardo, “Il sindaco del rione Sanità”.

IL RICORDO DI GIANFRANCO GALLO: “LA NOTTE AD ASCOLTARE IL MAGO D’AURIA”

Ci ha lasciato Carlo Giuffrè. Si divise la fame con mio padre , erano giovanissimi. Poi sempre amici. Tutti e due del 1928, tutti e due frandi napoletani. Di lui ho un ricordo divertentissimo. Cena a casa dei miei , poi lo riaccompagnai in un Hotel sul lungomare. Siccome non aveva sonno , mi chiese di accendere l’autoradio , voleva sentire il “Mago” Gennaro D’Auria, si scompisciava dalle risate. Mi disse che lo faceva tutte le notti quando , come tutti gli attori , non riusciva a prendere sonno dopo la scarica di adrenalina della recita. Mi fece fare le 03,00. Sagittario lui, sagittario io! Quanto ridemmo.